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 2014  agosto 14 Giovedì calendario

BACALL, LO SGUARDO DI HOLLYWOOD


LA DIVA
La chiamavano “The Look”, lo sguardo, e quei suoi occhi color del ghiaccio, che guardavano da sotto in su amplificando il mistero e la seduzione, negli anni Quaranta stregarono Humphrey Bogart e il mondo intero. Lauren Bacall, che se n’è andata un mese prima di compiere 90 anni nel suo appartamento del Dakota Building di New York (era stata vicina di casa di Lennon), è rimasta fino all’ultimo una donna bellissima ed elegante, schierata con i democratici e ancora attratta dal set. L’ultimo film, Trouble is my Business, è dell’anno scorso. Ma in tempi recenti l’attrice aveva lavorato anche con Lars Von Trier (Dogville, Manderlay), Nicole Kidman (Birth), Natalie Portman (Eve). A 73 anni ebbe la prima nomination e a 86 l’Oscar alla carriera. Tre figli e due matrimoni (dopo la morte di Bogart sposò Jason Robards, ma divorziò), tre libri e una vita sociale brillante, Lauren Bacall è stata un’icona dello star system, una diva dal carisma naturale, una femme fatale dello schermo.
LA COPPIA
La sua storia d’amore con Bogart, conosciuto nel 1944 sul set di Acque del Sud, fece sognare milioni di persone. Per lei, lui divorziò dalla moglie. Lauren e Bogey si sposarono nel 1945, girarono insieme altri tre film, ebbero due figli e si amarono fino alla morte dell’attore, nel 1957, incarnando una delle coppie più glamour e solide dello spettacolo malgrado Lauren non credesse nell’eternità del matrimonio. «Ho sempre pensato», diceva, «che il limite massimo fossero cinque anni». Doveva essere smentita dalla sua storia personale.
Indimenticabile il dialogo con Bogey in Acque del Sud: i due, mangiandosi con gli occhi (e si capisce che non è solo finzione) parlano di cavalli ma è una metafora del corteggiamento. E quando lei dice a lui «Se mi vuoi, non hai che da fare un fischio. Sai fischiare, no? Unisci le labbra... e soffia», nasce il mito.Era stata la moglie di Howard Hawks, regista del film, a scoprire Lauren vedendola su una copertina di Harper’s Bazaar. L’attrice, nata a New York il 16 settembre 1924 da due immigrati ebrei di origine russa e polacca (il padre, scoprì l’attrice in età matura, era il fratello dell’ex presidente israeliano Simon Peres), all’epoca faceva la modella con il suo vero nome, Betty Jane Perske. I lunghi capelli color miele, le gambe perfette, il fisico snello e la bocca sensuale uniti allo sguardo conturbante, facevano della ragazza un sex symbol naturale, anche se lei si vedeva diversamente: «Ho i piedi lunghi e il seno piatto, sono allampanata», sosteneva.
Esaltata da registi come Hawks, Minnelli, Negulesco, Curtiz, Huston, Bacall fu una star anche al di fuori del sodalizio con Bogart. Ebbe un clamoroso successo in Come sposare un milionario accanto a Marilyn Monroe e Betty Grable. Ripetè l’exploit in Come le foglie al vento di Sirk e in La donna del destino, con Peck. Dopo la morte di Bogart scoprì il teatro e fece il musical Applause!. Quindi girò Detective’s Story, Assassinio sull’Orient Express, Pret-à-porter e L’amore ha due facce che la candidò all’Oscar.
GLI AMORI
La vita di Lauren si è intersecata con quella di Katahrine Hepburn che come lei era stata legata a un mito del cinema (Spencer Tracy) e ha incarnato una femminilità moderna, indipendente. Le due attrici rimasero amiche fino alla morte della Hepburn, nel 2003. Dopo la scomparsa di Bogart, Lauren si legò a Frank Sinatra ma lui la lasciò alla vigilia delle nozze. «Mi ha fatto un favore, mi ha salvato dal fallimento del nostro matrimonio», raccontò lei anni dopo. Avrebbe sposato nel 1961 Jason Robards, da cui ebbe il terzo figlio. Ma finì con un divorzio a causa dell’alcolismo dell’attore. L’uomo della sua vita rimase sempre Humphrey. «Senza di lui avrei potuto fare più carriera», spiegava la diva, «ma ho preferito Bogart». Un amore più grande del cinema. Un amore che rimane un mito.