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 2014  agosto 13 Mercoledì calendario

FIONA E UN POSTO IN FIGC “RIVOLUZIONE ANTI-RAZZISTA NON SARÒ LO SPOT PERFETTO”

[Intervista a Fiona May] –
È una delle prime nuove italiane. Donna, atleta, nera. «Sono il personaggio giusto, ma non voglio essere chiamata per questo». Risponde così Fiona May al neopresidente della Figc Carlo Tavecchio, che l’ha cercata il giorno della sua elezione per proporle una carica da consigliere per l’integrazione, contro le discriminazioni razziali. «Ne sono lusingata, ma dobbiamo parlarne a fondo».
Di cosa?
«Dei contenuti. Non voglio essere coinvolta in un progetto di immagine solo perché incarno lo spot perfetto, ma per avviare una campagna seria. Una rivoluzione vera. Ho 44 anni, sono nata in Inghilterra da genitori giamaicani, sono italiana da una vita, dopo il matrimonio nel ‘93 con Gianni Iapichino, da cui mi sono poi separata, vivo in Toscana, lontana da un padre adesso malato. Sono tante cose insieme: quella della pubblicità e degli show tv, sono mamma, sono laureata in economia, ma sono soprattutto quella che con la maglia azzurra è salita più volte sul podio ai Mondiali di atletica. Ho la storia che sono. Avrò pure qualcosa da suggerire sui temi del razzismo».
Inizi pure.
«Il problema non può essere trattato con uno slogan. In Italia siamo molto indietro, ma anche altrove non mancano episodi di intolleranza: proprio in Gran Bretagna, e c’ero in quei giorni, è stata sospesa l’amichevole under 21 del Manchester City di Vieira con il Rijeka perché un giocatore era stato insultato dall’avversario».
Anche Tavecchio ha parlato di banane.
«Non voglio commentare, non c’ero. Penso sia stato uno sbaglio, ma anche che agli errori si può rimediare se si hanno intenzioni di cambiare davvero le cose».
Come?
«Dalle scuole. Dai bambini. Con l’educazione. Il razzismo nasce dall’ignoranza e dalla paura. Il calcio può fare molto, è la cultura e il linguaggio che tutta l’Italia conosce».
Alessandra Retico, la Repubblica 13/8/2014