Sandra Riccio, La Stampa 13/8/2014, 13 agosto 2014
LE DOMANDE
1 Che cos’è la deflazione?
È un generale ribasso dei prezzi. Di fatto non è altro che l’inverso dell’inflazione. Il fenomeno ha effetti sulla vita di tutti i giorni, e in questi mesi il moltiplicarsi di cartelli di sconti e offerte promozionali sarà balzato agli occhi di molti. Certo è un andamento che premia il portamonete delle famiglie. Nasconde però un altro lato che a lungo andare diventa una grande minaccia.
2 Perché pagare di meno è un rischio?
In realtà la deflazione ha una causa ben precisa che è la caduta della domanda. Meno famiglie fanno acquisti e più i commercianti sono spinti ad abbassare i prezzi. Il che ha come conseguenza meno ricchezza, più disoccupazione e di conseguenza minori consumi ancora. Un circolo vizioso che può diventare esplosivo soprattutto per un Paese come l’Italia che già sconta le difficoltà della recessione. La combinazione di queste due realtà rende l’uscita dal tunnel ancora più difficile.
3 C’è un giusto livello dei prezzi?
La Bce è a guardia dei prezzi della zona euro. Nel suo mandato Francoforte ha il compito di sorvegliare la piena stabilità dei prezzi in modo da favorire la crescita economica e di riflesso anche l’occupazione. Il livello che Mario Draghi ha, teoricamente, come obiettivo per l’inflazione è quello di tenerla sotto al 2%. Anche per questo motivo il costo del denaro è stato portato progressivamente ai minimi storici dello 0,15%. I risultati, però, non sono stati quelli sperati.
4 Perché è una minaccia per le imprese?
Se i consumatori riescono ad approfittare del calo dei prezzi, per le imprese invece si prospetta uno scenario difficoltoso. Come conseguenza della riduzione dei prezzi guadagnano di meno e hanno meno liquidità aziendale. In più, avendo meno capitali a disposizione che arrivano dall’ attività commerciale, sono costrette ridurre la produzione e, in molti casi, a rinunciare a nuove assunzioni. O peggio ancora devono licenziare.
5 E l’occupazione?
La spirale innescata dalla deflazione può portare a un aumento della disoccupazione con la conseguenza di provocare un ulteriore riduzione dei consumi e della circolare del denaro nel Paese.
6 Anche il Pil è messo sotto pressione?
A questo punto se le imprese devono abbassare di nuovo i prezzi alimentano ancora di più la spirale. Il tutto poi finisce con il pesare sull’andamento del Pil e di conseguenza sul temuto rapporto deficit/Pil. Per questo la deflazione è un problema ben più temibile per l’Italia, come anche per gli altri Paesi europei. Anche perché è un fenomeno molto difficile da combattere e superare, come hanno insegnato gli oltre dieci anni di deflazione in Giappone.
Sandra Riccio, La Stampa 13/8/2014