Carlo Di Foggia, il Fatto Quotidiano 13/8/2014, 13 agosto 2014
“SOTTO TUTELA? CI PROVINO! CROLLA L’EUROPA”
[Intervista a Gustavo Piga] –
È una partita a carte, e Renzi ha un’unica possibilità per non far morire noi e loro: veda il bluff dell’Europa, li metta alla prova, vediamo se sono tanto stupidi da provare a commissariarci”. Gustavo Piga, economista, docente all’Università Tor Vergata di Roma dismette l’aplomb accademico per i toni da sfida finale.
Il presidente della Bce, l’italiano Mario Draghi ha auspicato una “cessione di sovranità” per i Paesi che non riescono a fare le riforme.
Se è il preludio agli Stati uniti d’Europa, va benissimo. Ma gli Usa ci hanno messo 150 anni per arrivare allo stato federale. Qui il passaggio è troppo rapido: uno strappo culturale e antidemocratico che suona minaccioso.
Anche sul tema delle riforme?
Riforme in cambio di cosa? Nel 1930 Roosevelt ottenne lo Stato federale, e in cambio gli stati in difficoltà ottennero maggiori trasferimenti. Qui dov’è la solidarietà?
In molti hanno visto in quelle parole un preludio al commissariamento.
È una strada che è stata già battuta due anni fa. Non parlo della lettera della Bce, ma di un rischio ben maggiore. Io non ho mai amato Mario Monti: ha rinunciato ad aiutare l’economia del Paese, e oggi ne paghiamo le conseguenze, ma quando gli è stata fatta balenare la possibilità della Troika , si è opposto con forza.
Quella lettera, però, rappresentava un commissariamento di fatto.
Sì, ma la Troika è un’altra storia. Guardate i memorandum di Grecia, Portogallo e Irlanda, e capirete che cosa significa essere commissariati da questi signori: una scientifica distruzione dello stato sociale. Altro che autunno caldo di Renzi.
A settembre c’è la legge di stabilità.
Sarà il punto di svolta: noi una stretta da 20 miliardi non la possiamo fare. Ci chiedono di scendere dal 2,6% del Deficit/Pil (che in realtà è al 2,9) - all’1,6 entro il 2015. Sono pazzi. Chiedono questo a un Paese che è al terzo anno consecutivo di recessione. Una cosa mai vista dal dopoguerra. La riforma delle pensioni di Monti ha distrutto tre anni di piani d’assunzione delle imprese ma ha tolto l’alibi della spesa pubblica. Come ha riconosciuto il vice di Draghi, siamo il Paese che da questo punto di vista meno preoccupa l’Europa. È una presa d’atto impressionante.
Perché?
Nessuno in Europa ha fatto meglio di noi. È ora di metterlo sul piatto.
Per fare cosa?
Per vedere il bluff. Renzi sfidi l’Europa nei fatti, non a parole come ha fatto finora. Porti alle Camere un impegno scritto a rimanere sul 3% quest’anno e anche il prossimo.
Rischiamo una sanzione, o addirittura il commissariamento.
Ci provino. Il castello europeo crollerebbe sotto il peso della loro idiozia. Sanzionare o mandare la Troika in un Paese fondatore rappresenterebbe la morte dell’Unione. Perfino Moody’s ha detto che a queste condizioni l’Italia non riesce a fare le riforme.
Crede che lo faranno?
Credo nella razionalità dell’uomo. Non possono essere così folli.
Carlo Di Foggia, il Fatto Quotidiano 13/8/2014
Roosevelt venne eletto nel 1932 e si insediò nel 1933