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 2014  agosto 14 Giovedì calendario

DESTINO «I

miei avi sono italiani, si trasferirono in Argentina dalla Toscana. Mi sento anche italiano. Giocare nel vostro campionato era nel mio destino» (Lucas Biglia).

FORTUNA «Effettivamente non sono stato molto fortunato negli ultimi tempi. Sentivo anch’io molta stima nei miei confronti, in molti mi avrebbero voluto vedere in campo, ma poi non succedeva. Una situazione davvero beffarda» (Giampaolo Pazzini).

NIENTE «Ancelotti è una persona eccellente. Ha vinto tanto e ovunque, non c’è niente da dire» (Cristiano Ronaldo).

DUE «Marquez potrebbe tranquillamente correre sia in Moto Gp che in Moto 2, fossi in lui lo farei subito. Quelli della generazione di Valentino o di Marc una cosa così non l’hanno mai fatta, ma l’ho fatta io, l’ha fatta Hailwood, l’ha fatto Spencer. Per noi era qualcosa di assolutamente normale: una volta era tutto più povero, così se correvi due gare... guadagnavi il doppio» (Giacomo Agostini).

TRE «Avete notato quante nazionali hanno utilizzato la difesa a tre in Brasile? Il calcio col tempo cancella tutte le sentenze: dicevano che a tre non si poteva far bene a livello internazionale. Smentiti. Vi dirò di più: quando in molti giocheranno a tre io cambierò. Sto già preparando un bel 4-4-2 rivisitato e corretto. Preparatevi, vi sorprenderò» (il tecnico del Genoa Gian Piero Gasperini).

VIVO «Da ragazzino giocavo dietro alle punte, poi in prima squadra alla Dinamo Zagabria mi hanno arretrato come centrale nel 4-4-2. Nel nuovo ruolo in cui mi vede Mazzarri mi trovo benissimo: ho maggiore spazio per le mie accelerazioni. Più avanti si vedono meno palloni e io voglio sempre stare nel vivo del gioco» (Mateo Kovacic).

IMMAGINI «Quante volte mi è passato davanti agli occhi il momento dell’infortunio? Tante. Pensavo a cosa potessi avere sbagliato, ho sentito che mi cedeva il ginocchio e ho capito immediatamente che si trattava di qualcosa di serio. Le immagini però non le voglio proprio rivedere» (la pallavolista della nazionale e del Fenerbache Lucia Bosetti, che ha iniziato la riabilitazione dopo l’operazione al ginocchio).

SILENZIO «Sul lungomare sono sempre stato benissimo e in silenzio sto divinamente. A me piace ascoltare gli altri, per poi magari rendermi conto che dicono tante cazzate» (Zdenek Zeman).