Fabrizio Massaro, Corriere della Sera 13/8/2014, 13 agosto 2014
CRAC LEHMAN, I CONTROLLORI E LA COLPA DEI MANAGER
Sei anni dopo il crac di Lehman Brothers del settembre 2008 è ancora aperto il dibattito su chi sia il responsabile del fallimento del colosso Usa. Un arbitrato dello scorso aprile - ma scoperto solo ieri - ha escluso responsabilità da parte del revisore Ernst&Young. Ad aver messo in piedi le controverse politiche contabili (le «transazioni Repo 105») che ogni trimestre consentivano a Lehman di spostare fuori bilancio decine di miliardi di dollari di debiti, cosi da apparire meno debole di come in realtà non fosse, sono stati i manager, anche se la sentenza non cita mai il nome dell’allora ceo, Richard Fuld. Sottolinea il New York Times che la decisione arbitrale rende più facile a E&Y difendersi nell’inchiesta aperta nel 2010 dal procuratore generale di New York Andrew M. Cuomo (ora governatore) con l’ipotesi di aver aiutato Lehman a tenere in piedi quel meccanismo fraudolento che ha portato al fallimento. Ma potrebbe anche riaccendere le polemiche sulla scelta della Sec di non muovere contro gli ex manager Lehman. Nessuno può comunque tirarsi fuori: E&Y sapeva delle transazioni Repo 105 e in certi casi della loro applicazione forzata. Solo che non era chiaro «se avesse il dovere» di intervenire sulle decisioni dei banchieri.