12 agosto 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - IL SUICIDIO DI ROBIN WILLIAMS
NEW YORK- “Ho perso mio marito e il mio miglior amico, mentre il mondo ha perso un grande attore”, ha scritto la moglie, Susan Schneider, in un comunicato che la notte scorsa ha sconvolto Hollywood e tutto il mondo dello spettacolo, perché dava la notizia della morte a soli 63 anni del premio Oscar Robin Williams. “Ma vi prego di rispettare la nostra privacy – continuava la Schneider - e soprattutto di ricordare Robin per la sua brillante carriera e per il suo sorriso, non per il modo in cui è morto”.
Robin Williams, la vita di un attore totale
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L’attore è stato trovato soffocato stanotte nella sua casa in California. Secondo la polizia si tratterebbe di suicidio. Aveva 63 anni e soffriva di una grave depressione. "Ho perso mio marito e il mio miglior amico. Il mondo ha perso uno dei migliori artisti e persone", ha scritto in una nota la moglie di Williams, Susan Schneider
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Eppure sarà difficile dimenticare che Williams, protagonista di Popeye, Good Morning Vietnam e soprattutto Will Hunting, Genio Ribelle - che gli valse la prestigiosa statuetta nel 1997 - è morto suicida. Da tempo soffriva per una forte depressione. Il mese scorso era stato brevemente in un centro di recupero per alcolizzati del Minnesota. Aveva annunciato la ripresa di un programma di cura in 12 step, di cui diceva di avere bisogno dopo 18 mesi di lavoro ininterrotto. Aveva provato il trattamento già nel 2006. Negli ultimi tempi, ha rivelato un amico di famiglia, pareva molto turbato dal prezzo non solo psicologico pagato per l’ultima causa di divorzio e dalla cancellazione di un programma tv.
L’attore è stato visto vivo per l’ultima volta l’altroieri alle 22. L’ufficio dello sceriffo, nella contea di Marin, intorno a mezzogiorno ora locale ha ricevuto una chiamata di emergenza secondo cui Williams aveva perso conoscenza e non respirava più. Ma quando gli agenti sono arrivati nella sua villa di Tiburon - nella baia di San Francisco - non dava cenni di vita. Poco dopo i medici hanno firmato il certificato di morte, probabilmente per asfissia: ma la vera causa sarà determinata dall’autopsia.
Robin Williams, il documento della polizia californiana
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Il comunicato dello sceriffo della contea di Marin, in California, in cui si certifica la morte di Robin Williams, spiegando che da un’indagine preliminare emerge che la causa del decesso sarebbe il suicidio dovuto ad asfissia. L’ufficio dello sceriffo ha ricevuto una chiamata di emergenza intorno a mezzogiorno di ieri (quando in Italia erano all’incirca le 22), secondo cui Williams aveva perso conoscenza e non respirava più
L’ultimo tweet di Robin Williams risale a 20 giorni fa: un messaggio per il compleanno della figlia Zelda, 25 anni. Ora è lei a salutare il padre, tramite Twitter, con una frase tratta da Il piccolo Principe: "Ti voglio bene. Mi mancherai, cercherò di guardare in su. Z". Gli altri figli dell’attore scomparso sono Zachary di 31 anni e Cody di 19.
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Robin Williams sale con i piedi sulla cattedra nella famosa scena tratta dal film "L’attimo fuggente": è la prima lezione del professor Keating in cui si capisce molto della sua personalità e del suo carisma
“È una perdita tragica e improvvisa”, ha detto Mara Buxbaum, presidente della società che curava le pubbliche relazioni dell’attore scomparso e che era anche una sua amica. “Aveva un grandissimo talento, era spiritoso, ma anche pieno di attenzione per il sociale”, ha commentato ieri sera Larry King, uno dei più celebri anchorman americani, che lo aveva avuto ospite più volte nei suoi show.
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È stato il professore che tutti avrebbero voluto avere, l’eroe senza tempo delle favole, il padre che fa di tutto, anche travestirsi, per riconquistare i suoi figli. Da Mork & Mindy all’Attimo fuggente, Robin Williams ha interpretato mille volti e generato passioni e sogni. Oltre sessanta i film per una carriera che lo ha portato nell’olimpo di Hollywood. Eccone alcuni in questo videoblob di Pasquale Quaranta
“Ricordo anche – ha continuato Larry King, raggiunto dalla rete Cnn – che Robin Williams era molto vicino al suo collega Christopher Reeve, e lo aveva aiutato nei momenti più difficili dopo l’incidente di cavallo che lo aveva paralizzato. Certo la depressione è una malattia crudele, a volte quasi incomprensibile: colpisce 20 milioni di americani, ma spesso – come nel caso dell’attore suicida, che all’apparenza aveva tutto nella vita – non permette di capire la profondità del dolore di una persona”.
Morto Robin Williams, il cordoglio delle star su Twitter
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Incredulità e sgomento. Da Barack Obama a Miley Cyrus, la notizia della morte di Robin Williams - forse un suicidio - ha sconvolto anche il mondo delle star. I primi post di cordoglio su Twitter
Uno dei primi a ricordarlo è stato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: "Ci ha fatto ridere, ci ha fatto piangere, ha donato il suo incommensurabile talento a chi ne aveva più bisogno". E ancora: "La famiglia Obama esprime le proprie condoglianze alla famiglia di Robin", ricordando i numerosi ruoli ricoperti dall’attore, da "dottore a genio, da tata a presidente e tutto quello che c’è in mezzo. Ma era unico nel suo genere".
Sulla stella che gli è stata dedicata sulla Walk of Fame, a Los Angeles, molti fan si fermano e poggiano fiori in ricordo dell’attore scomparso. "Era un tesoro nazionale e un’anima bella", dice l’attrice Glenn Close. "Era un comico genio e le nostre risate erano il fragore che lo sosteneva. Non posso credere che se ne sia andato" mette in evidenza il regista Steven Spielberg.
Robin Williams era nato a Chicago nel luglio del 1951. Cresciuto in Michigan a Bloomfield Hills, sobborgo di Detroit, ha frequentato la prestigiosa Juillard School di New York prima di affermarsi come comico e conquistare il piccolo schermo con la popolare serie Mork & Mindy, in cui interpretava un alieno umanoide arrivato sulla Terra dal pianeta Ork.
Da lì la sua ascesa sul grande schermo, con quattro nomination all’Oscar e una statuetta vinta per migliore attore non protagonista nel 1998 con Will Hunting-genio Ribelle, film recitato accanto all’astro nascente Matt Damon. Ma sono molte le sue performance cinematografiche di successo: da Good Morning, Vietnam in cui interpreta Adrian Cronauer, militare che lavora come deejay per la radio dell’esercito statunitense, a Risvegli con Robert De Niro, passando per L’attimo fuggente e Mrs Doubtfire.
Nel 1978 Williams si sposa con Valerie Velardi. Un matrimonio contrastato che dura 10 anni, caratterizzato da un’aspra battaglia legale con la moglie che lo ha denunciato per averle trasmesso una malattia infettiva, l’herpes, in seguito a un tradimento. Williams si sposa una seconda volta, nel 1989, con Marsha Graces, la babysitter del bambino nato dal primo matrimonio: la coppia ha due figli ma anche questa volta l’unione finisce in divorzio. Williams va a nozze una terza volta con Susan Schneider, con la quale è ancora sposato.
Ma la sua vita è stata segnata anche da drammi e depressioni. Negli anni 1980, per lui di grande successo, inizia a fare uso di cocaina: un’abitudine che condivideva con l’amico John Belushi; era con lui la sera in cui morì per overdose. I due si erano incontrati solo qualche ora prima in un hotel a Hollywood insieme a De Niro, Jack Nicholson e Cathy Smith, la spacciatrice che ha iniettato a Belushi la dose fatale. Ma ci sono stati altri scandali per i quali ha rinviato in più occasioni delle registrazioni e che lo hanno spinto a sottoporsi a un’intervento chirurgico all’aorta. Fino al tragico epilogo della morte nella villa di Tiburon, nella Bay Area di San Francisco.