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 2014  agosto 12 Martedì calendario

FONDAZIONE MPS SCEGLIE CLARICH

Il timone della Fondazione Monte dei Paschi passa da un’imprenditrice a un professore universitario che adesso dovrà gestire la delicata alleanza con gli investitori esteri Fintech e Btg Pactual. È questo, in estrema sintesi, l’esito dell’estenuante partita che per settimane ha diviso la politica senese e che soltanto ieri sera è arrivata a conclusione. Come anticipato da Milanofinanza.it, la deputazione generale di Palazzo Sansedoni ha infatti nominato Marcello Clarich nuovo presidente, dopo l’uscita di Antonella Mansi. Sulla nomina ha pesato fino all’ultimo il rischio di un ennesimo rinvio che l’avrebbe fatta slittare a dopo Ferragosto. Questa, almeno, era l’aria che tirava in mattinata dalle parti di via Banchi di Sotto, dove ha sede la storica istituzione senese. Anche se negli ultimi anni la geografia dei poteri senesi è mutata profondamente, sul vertice della Fondazione si era infatti accesa una battaglia senza esclusione di colpi.
Di sicuro il tempo per la trattativa non è mancato. Il passo indietro di Mansi è stato infatti annunciato a maggio, prima dell’assemblea sull’aumento di capitale del Monte, e da allora i grandi elettori dell’Ente hanno iniziato le manovre per individuare un successore. Evidentemente però le profonde divisioni del Partito democratico senese, spaccato tra sostenitori dell’ex sindaco Franco Ceccuzzi e dell’attuale primo cittadino Bruno Valentini, hanno paralizzato la partita. Una prima fumata nera si era avuta il 29 luglio quando la candidata favorita, cioè la professoressa veronese Bettina Campedelli, fu impallinata. La discesa in campo di Valentini e del ministero del Tesoro (cui spetta la vigilanza sulle fondazioni) hanno però sbloccato la partita, dettando tempi serrati per la nomina. In particolare via XX Settembre in una lettera inviata la scorsa settimana dopo l’ennesima fumata nera aveva chiesto quali fossero le ragioni dell’impasse e cosa si stesse facendo per rimediare. Così ieri, dopo l’ennesima riunione fiume, da Palazzo Sansedoni è uscita la proverbiale fumata bianca con la nomina di Clarich alla presidenza. Il nome dell’accademico (che è professore di diritto amministrativo alla Luiss Guido Carli di Roma) era spuntato per la prima volta alla fine di luglio ed era stato apprezzato dal sindaco Valentini («è un personaggio di valore nazionale e, per giunta, è senese»). Il profilo è insomma quello auspicato dai grandi elettori della fondazione che puntavano a individuare una figura di prestigio nazionale in grado di rappresentare Siena nelle grandi partite economico-finanziarie. Proprio Mansi, del resto, aveva tracciato un identikit preciso del suo successore: «Ci sono le linee guida che la deputazione generale ha approvato già nell’ottobre scorso e il presidente sarà la persona che dovrà assumere la responsabilità di quelle linee guida e quegli indirizzi», ha aggiunto il presidente uscente in una recente dichiarazione. «La personalità del presidente è sicuramente legata a quello che la deputazione generale ha a suo tempo deciso e il tracciato su cui ci siamo mossi».
Di sicuro di candidati (potenziali o reali) ce ne sono stati molti. Nel totonomine erano infatti entrati Divo Gronchi, direttore generale della Cassa di risparmio di San Miniato, Pier Luigi Fabrizi, ex presidente di Banca Mps, Giorgio Olivato, ex vicepresidente di Palazzo Sansedoni, Carlo Salvatori, presidente di Lazard Italia, l’ex sindaco Roberto Barzanti e l’ex vicesindaco Anna Carli. Sempre ieri sono stati nominati i nuovi membri della deputazione amministratrice, l’organo direttivo della Fondazione. Oltre a Clarich, il board comprende Campedelli, Alessandro Fabbrini, Marco Frigerio e Giovanna Barni.
Luca Gualtieri, MilanoFinanza 12/8/2014