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 2014  agosto 09 Sabato calendario

INVESTIMENTO TOTALE DI 1,7 MILIARDI LA COMPAGNIA DECOLLA IL 1° GENNAIO


I DETTAGLI
MILANO Oltre 1,7 miliardi di investimento iniziale da Etihad, da sei degli attuali soci italiani di Alitalia e dalle banche creditrici come dote per il matrimonio e il cammino futuro. La firma dell’accordo che rilancia la compagnia italiana è stata apposta ieri pomeriggio alle 16 presso l’Hotel Eden di Roma da Gabriele Del Torchio e James Hogan: il dossier era formato da oltre 100 pagine comprensive di 21 allegati. Etihad Airways metterà 560 milioni tra equity (387,5 milioni), acquisto del 75% di Alitalia Loyalties (MilleMiglia) e di cinque coppie di slot a Londra (60 milioni). Abu Dhabi, però, investirà nella New Alitalia, di cui avrà il 49% mentre il 51% sarà posseduto dalla Midco, una società cuscinetto di cui la vecchia Alitalia avrà il 100% creata ad hoc per favorire la partecipazione di Poste.
LA RIPARTIZIONE DELL’ONERE
Il piano prevede però, che i soci si impegnino (equity committment) fino a 300 milioni di capitale così ripartiti: Poste 75 milioni sotto forma di notes (bond) tramite Midco, Intesa Sanpaolo (88 milioni), Unicredit (63,5), Atlantia (51), Immsi (10), Pirelli (10 milioni) e Gavio (2,5). Questi soldi serviranno - fino a 200 milioni - per sostenere l’avvio della nuova compagnia e 100, per fronteggiare i contenziosi in corso. Prima della firma, ieri mattina si è tenuta l’assemblea di Cai che ha votato a favore dell’innalzamento dell’aumento di capitale da 250 a 300 milioni). Presenti solo 13 soci su 24 (spiccavano le assenze di Riva, Marcegaglia, Toto, Equinocs): ha votato contro solo G&C (Carbonelli D’Angelo) che si è rivolto in tribunale impugnando la vecchia delibera dell’aumento dell’ottobre 2013 contestando la continuità aziendale. G&C impugnerà anche le delibera del 25 luglio (aumento a 250 milioni) e quella di ieri che ha anche varato, in seduta straordinaria, un aumento fino a un massimo di 695,3 milioni riservato alla ristrutturazione dei 598 milioni (più interessi) di debito di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio. I 995 milioni complessivi deliberati sono suddivisi in quattro categorie diverse di azioni con caratteristiche differenti legate anche ai tempi del rimborso.
Il closing è fissato per il 31 dicembre 2014 sul presupposto che si avverino le due condizioni sospensive cui è subordinato il contratto: ok dell’Antitrust europeo e la verifica della cassa. Il decollo è fissato per il 1° gennaio del 2015. La tabella di marcia prevede che tra settembre-ottobre Cai conferisca in una newco le sue attività, previa perizia. A seguire la newco varerà l’aumento di capitale riservato ad Etihad cui cederà anche il 75% di MilleMiglia. Subito dopo la vecchia compagnia conferisce il 51% alla Midco (costituita nel frattempo) trasformandosi in holding. Con la nascita della Newco (autunno) verrà nominato il cda: alla presidenza dovrebbe andare Luca di Montezemolo. Ambienti a lui vicino riferiscono che la questione della presidenza si porrà in futuro purchè sia non operativa: per il momento il manager è concentrato sulla Ferrari. L’ad della nuova compagnia dovrebbe essere Silvano Cassano mentre ai soci Del Torchio ha spiegato di aver concluso il suo mandato volendosi dedicare ad altro.
VIE DI USCITA PRIMA DI 5 ANNI
Le banche dovranno anche assicurare liquidità ad Alitalia fino a 300 milioni. Nella seconda metà del mese prossimo Etihad dovrebbe completare la verifica di cassa, sciogliendo le riserve: tra fine settembre e la prima decade di ottobre, in presenza di un deficit di liquidità, i cinque soci che faranno l’aumento più Poste, potrebbero anticipare fino a 200 milioni. Abu Dhabi e soci italiani stipuleranno accordi di governance: alla fine rimane il lock up di cinque anni, ma i soci hanno spuntato più vie di uscite anticipate, purchè gradite agli arabi.