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 2014  agosto 09 Sabato calendario

LE RAGAZZE AL MARE SI INNAMORAVANO, MA NON DI ME

Si dice sempre che le cose che esistevano un tempo adesso non esistono più. Che se pure esistono, quelle di un tempo erano più belle. Io dico sempre che non è vero.
Però, se devo dire la verità, nel caso degli amori estivi questa affermazione potrebbe essere vera. Non per gli adulti, che è vera per forza – ci mancherebbe che vivessero ora certi amori estivi dell’adolescenza. No, parlo di un motivo pratico: le vacanze sono cambiate. Si sono accorciate molto. Prima duravano tutto il mese, e per qualcuno anche di più. In quel tempo dilatato succedevano molte cose, e soprattutto ci si allontanava dalla propria vita in modo sostanziale, visibile.
È un po’ la differenza che passa tra andare in aereo in un altro continente, oppure usare mezzi più lenti e attraversare tutti gli Stati che ti allontanano da casa. Cioè, l’impatto improvviso con un’altra realtà – che è forte, ma allo stesso tempo non ti fa abbandonare i tuoi abiti da un momento all’altro; e l’allontanamento graduale dalla tua vita e l’approdo graduale a un’altra vita.
Voglio dire: gli amori estivi esistono ancora, possono esistere an-cora. Li vedo, intorno a me, al mare. Certi innamoramenti fulminei, che hanno la caratteristica della scorciatoia: bruciano tutti i tempi; la mattina ci si stringe la mano per presentarsi, la sera ci si bacia sulla spiaggia. Ma questi amori, ora, mantengono un legame con la propria realtà, sono più fugaci, rapidi, improvvisi, anche molto erotici. Non sono quelle cose fuori dal mondo che accadevano durante queste vacanze lunghissime, in cui la tua città e la tua vita pian piano sparivano, ti dimenticavi perfino le strade e al ritorno i negozi ti sembravano tutti nuovi, erano spariti dalla memoria. E questo legame estivo trovava un terreno deserto, così diventava di una solidità e di una morbosità mai viste. Dalla mattina alla sera insieme, al mare, al bar, in pizzeria, sulla spiaggia a scopare, all’alba a mangiare i cornetti, e poi di nuovo il giorno dopo, come se un’altra esistenza non ci fosse mai stata.
Questi amori estivi si potevano pesare al ritorno dalle vacanze. Se avevi avuto un amore estivo, tornavi diverso, malinconicissimo, distratto. Dicevi che eri cambiato. Tutti quelli che avevano vissuto degli amori estivi, si sentivano cambiati, non erano più gli stessi. E gli amici dicevano: è vero, sei cambiato; è vero, è cambiato.
Nella sostanza, il cambiamento consisteva nella malinconia, soprattutto; consisteva nel sentirsi cresciuti; consisteva nell’abitudine ossessiva e noiosa di mostrare continuamente la foto di questa ragazza con le lentiggini. Consisteva nello scrivere lettere lunghissime e nel telefonare di continuo alla ragazza con le lentiggini, dicendo che il prossimo fine settimana saresti scappato per correre da lei.
Se avevi una ragazza qui, che avevi lasciato con molte promesse prima di partire, adesso la guardavi con occhi assenti, dicevi che eri cambiato, lei diceva che era vero che eri cambiato, e si incazzava non poco.
Poi, man mano il cambiamento si diluiva nella vita quotidiana, le lettere diventavano più rade, prima rimandavi la partenza del week end e poi non la nominavi più (e la ragazza con le lentiggini era molto sollevata).
L’amore per la ragazza con le lentiggini scemava – e soprattutto scemava l’amore della ragazza con le lentiggini per te. Pian piano tornava tutto come prima dell’estate, e tutti erano contenti, soprattutto di non dover commentare le foto delle vacanze e la bellezza della rgazza con le lentiggini. Parlo di queste cose perché le ho viste. Ho osservato tutti gli amori estivi che mi accadevano intorno. Lo faccio ancora adesso: osservo. Perché devo confessarlo con tutta la sincerità possibile: non ho ma avuto amori estivi. Non che non avessi amori, ma - per dire - quando tornavo dalle vacanze non ero mai cambiato (tu non cambi mai, mi diceva qualcuno) e la ragazza che avevo lasciato prima di partire con molte promesse, poi le ritrovava tutte.
Sia chiaro: non per mia volontà. Anche io mi innamoravo all’improvviso di una ragazza, in estate. Ma sono sempre stato innamorato di ragazze, in estate, che non si accorgevano di me. O peggio, se ne accorgevano; e questo non significava nulla.
Tutte ragazze con le lentiggini. Non so perché. Non so se hanno tutte le lentiggini nel ricordo, se in estate a quasi tutti vengono le lentiggini. Ma le ragazze belle, al mare, avevano le lentiggini. E avevano degli amori estivi. Ma non con me. Alle ragazze con le lentiggini, io non piacevo. Devo essere un tipo di uomo che le ragazze con le lentiggini non capiscono. O meglio, non considerano (che è peggio; era meglio se non mi capivano). Dovevo essere il tipo di ragazzo che in estate perde qualcosa, non convince.
Degli amori estivi, da adulto, mi è rimasta solo una cosa: il dolore. Il fatto di tornare a casa di notte senza un bacio. Ma non so perché, la nostalgia degli amori estivi la sento come la sentono gli altri che li hanno vissuti. Forse perché osservare e vivere su per giù hanno lo stesso valore. Forse.