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 2014  agosto 09 Sabato calendario

PIÙ ROTTE A LUNGO RAGGIO, MENO NAZIONALI GIÙ I PREZZI IN NORD-EUROPA, BIGLIETTI ALLE POSTE

ROMA.
La stretta di mano tra James Hogan e Gabriele Del Torchio sigilla una trattativa lunga e difficile, giocata sul filo del rasoio fin dal dicembre scorso. Otto mesi di negoziato tra un gruppo poco assortito di azionisti italiani tenuto assieme grazie alla pazienza di Del Torchio, e gli arabi capeggiati dal duro col sorriso da bambino, James Hogan, il numero uno di Etihad.
IL RISANAMENTO
Con 1.600 dipendenti fuori dal ciclo produttivo, una Caporetto per i contratti a termine, quale sarà il futuro della ex compagnia di bandiera? In 70 anni di servizio, il vettore romano si è distinto rare volte per la qualità delle strategie e per bilanci positivi. Ora anche Etihad dice che «bisogna avere pazienza. Che anche nel 2014 Alitalia perderà fino a 300 milioni di euro». Ma dal 2017 le cose cambieranno. In questi tre anni l’azienda subirà la cura Hogan. Tra i fattori che lasciano ben sperare per il futuro, c’è la forza dell’investimento complessivo pari a 1,8 miliardi.
LE ROTTE
Le rotte di lungo raggio aumenteranno di un terzo, meno collegamenti nazionali. L’Italia è oggi il primo partner commerciale di Abu Dhabi con 10mila concittadini e 300 aziende che si sono stabilite in quello spicchio di Golfo. Questo il primo dato che va tenuto presente. Verso l’Asia e l’Australia a cominciare dalla prossima stagione invernale si aprirà un nuovo canale da Fiumicino, Malpensa, Venezia, Bologna e Catania. Dagli Emirati si proseguirà verso India, Cina, Oceania. A trarne giovamento sarà soprattutto Fiumicino, che potrebbe diventare un serio protagonista dei cieli del Sud Europa almeno per traffico passeggeri. Anche Malpensa ci guadagnerà: i voli passeranno dagli attuali 11 a 25 la settimana e il trasporto cargo, già al terzo posto in Europa per importanza, potrebbe rilanciare l’economia del Nord del nostro Paese. Le merci viaggeranno verso Usa, Messico, Brasile, Ecuador, Argentina. Ma ci saranno nuovi voli cargo verso India, Pakistan, Bangladesh e verso l’Africa, dove si apriranno canali preferenziali verso Nigeria, Costa d’Avorio, Ghana, Kenia, Uganda, Sud Africa, Angola. Ovviamente accanto ad un potenziamento degli aerei «wide body», quelli più grandi, diminuiranno quelli chiamati in gergo «narrow », utili per il corto-medio raggio. Meno Italia via cielo, quindi, e spazio all’alta velocità ferroviaria sulle tratte inferiori ai 350 chilometri.
PREZZI E PUNTI DI VENDITA
Per gli utenti cambieranno prezzi, destinazioni e aumenteranno i punti vendita. Questa è la parte più interessante per i consumatori. Secondo le stime di Etihad, il nuovo gruppo, oltre alle destinazioni passeggeri verso Nord e Sud America, India, Cina e Australasia, cercherà di competere con i big europei che monopolizzano, oggi, il Nord Est europeo, come Lufthansa. Alitalia e di Air Berlin proporranno sinergie e biglietti più bassi fino al 15% rispetto a oggi. Allo stesso mo- do per i tour operator e le biglietterie private saranno tempi duri: il socio italiano forte, Poste, ha pronto un piano per la vendita nei propri uffici postali dei biglietti “Alihad”. Altro dato che porterà valore ai clienti sarò il programma Millemiglia: da oggi diventa «arabo» (il 75% va nelle mani di Etihad). Ma oltre a non perdere i punti acquisiti finora, i clienti Alitalia potranno viaggiare sugli altri marchi del gruppo emiratino, come Air Lingus, Air Berlin Air Seychelles, Air Serbia, Jet Airways, accumulando altri punti fedeltà.
MADE IN ITALY E QUALITÀ
La qualità e il Made in Italy sono un altro dei pallini di James Hogan. Alitalia deve diventare un marchio di qualità, “l’ambasciatore” dei prodotti italiani. Nella presentazione di ieri si mostravano foto di un modo di vedere il nostro Paese che ancora resiste all’estero: una mannequin in passerella durante una sfilata, una fiammante Ferrari, due bicchieri di vino, una sontuosa pizza, un modello in abito da cerimonia, il Carnevale di Venezia.
I TEMPI
A Fiumicino ci sono da settimane diverse squadre di manager Etihad al lavoro. Il primo passo, dicono i bene informati, è portare a casa la stagione invernale, con rotte certe e prezzi competitivi. Poi, una volta incassato il via libera dell’Enac a fine mese, e quello Ue in ottobre, il nuovo marchio nascerà ufficialmente nel gennaio 2015. Nella notte di Capodanno, come avvenne già nel gennaio 2009, tutti gli aerei cambieranno padrone.
Lucio Cillis, la Repubblica 9/8/2014