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 2014  agosto 09 Sabato calendario

BICAMERALISMO ADDIO ARRIVA IL SENATO DEI 100 COME CAMBIA LA CARTA E QUANTO SI RISPARMIA

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ROMA.
È la più vasta operazione di restyling costituzionale dell’era repubblicana. In un colpo solo, porterà al superamento del bicameralismo perfetto, alla trasformazione del Senato nel “Consiglio dei 100”, con competenze e funzione ridimensionate, a dir poco. Ma il disegno di legge che porta il timbro del governo, e del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi in particolare, varca i recinti di Palazzo Madama e modifica la platea che eleggerà in futuro il capo dello Stato, introduce nuove regole per i referendum e impone un nuovo giro di vite sulle Province e sugli enti locali e su quelli ritenuti inutili e dispendiosi. Il superamento del sistema bicamerale sancito dall’articolo 70 della Costituzione segna la vera svolta. La competenza legislativa (e la fiducia) sarà rimessa di fatto alla sola Camera. Saranno limitate e ben circoscritte le funzioni del nuovo Senato. Che sarà composto da 95 “parlamentari” eletti dai consigli regionali al loro interno e tra i sindaci. Cinque saranno ancora nominati dal presidente della Repubblica ma durano in carica 7 anni, non rinnovabili. Nessuna Regione potrà averne meno di due.
Carmelo Lopapa, la Repubblica 9/8/2014


LA FIDUCIA AL GOVERNO SOLO A MONTECITORIO –
La sola Camera resta titolare del «rapporto di fiducia con il governo ed esercita la funzione di indirizzo politico». Il futuro Senato concorrerà alla funzione legislativa in materie che riguardano i rapporti tra Stato e enti locali, sulle politiche dell’Ue, rappresenterà le istituzioni territoriali. Grazie a un emendamento, è stata estesa a Palazzo Madama anche una competenza su temi etici, che tuttavia il governo intende riportare all’esclusiva disponibilità della Camera nei prossimi passaggi parlamentari. I senatori eserciteranno il loro mandato coperti dall’immunità, come i loro colleghi deputati: in caso di richiesta di arresto o di uso delle intercettazioni, il giudice dovrà comunque chiedere l’autorizzazione all’aula.
la Repubblica 9/8/2014


OLTRE 50 MILIONI DAL TAGLIO INDENNITÀ –
Oggi il bilancio del Senato ammonta a circa 541 milioni di euro. Oltre 41 milioni di risparmi vengono stimati dall’azzeramento delle indennità: i famosi 14 mila euro al mese percepiti ad oggi dagli inquilini di Palazzo Madama. I futuri senatori continueranno a percepire la medesima indennità da consigliere dalla Regione. Quasi una decina di altri milioni dovrebbero essere recuperati dall’accorpamento del personale e delle funzioni degli uffici di Camera e Senato. Inoltre, con l’articolo 39 vengono cancellati i rimborsi ai gruppi dei Consigli regionali e viene fissato un tetto agli stipendi di presidente e consiglieri. Un paletto “anti-Batman” inserito in Costituzione per impedire che gli enti locali possano aggirarlo.
la Repubblica 9/8/2014


DALL’OTTAVO SCRUTINIO MAGGIORANZA ASSOLUTA –
Per l’elezione del presidente della Repubblica, il ddl mantiene il Parlamento in seduta comune.
Alleggerito però dai delegati regionali.
Elezione sempre a scrutinio segreto.
Ma cambia il quorum: dal quarto scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti.
Dall’ottavo, la maggioranza assoluta.
Cambiano anche le competenze del capo dello Stato: potrà sciogliere per ovvie ragioni la sola Camera dei deputati, qualora sarà impossibilitato a svolgere le sue funzioni sarà sostituito non più dal presidente del Senato, ma della Camera, che diventa così la seconda carica dello Stato. Il presidente della Repubblica potrà rinviare alle Camere, prima della promulgazione, anche singole parti di legge.
la Repubblica 9/8/2014


LE FIRME RACCOLTE DECISIVE PER IL QUORUM –
È stato uno dei passaggi più controversi della riforma. Le firme necessarie per chiedere un referendum abrogativo restano 500 mila e il quorum per la sua validità viene confermato nel 50 per cento più uno degli elettori. Ma nel caso in cui si arrivi a 800 mila firme, il quorum si abbassa automaticamente. Sarà sufficiente che vada a votare la metà più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche.
Altre importanti novità: vengono introdotti i referendum propositivi e di indirizzo. Per presentare una legge di iniziativa popolare bisognerà raccogliere 150 mila firme (finora erano necessarie 50 mila). Il vincolo è che il Parlamento dovrà esaminare la legge popolare entro tempi certi.
la Repubblica 9/8/2014


COLPO DI SPUGNA SU PROVINCE E CNEL –
Le province scompaiono dalla Costituzione, dopo le leggi degli ultimi governi che hanno di fatto cancellato le loro funzioni, arriva il sigillo nella Carta. Di conseguenza, le funzioni dei più inutili enti locali vengono trasferite per lo più allo Stato. Sarà possibile commissariare inoltre le Regioni e gli enti locali qualora incorrano in grave dissesto finanziario. E oggi sono molti gli enti a rischio. Lo Stato potrà esercitare una “clausola di supremazia” nei confronti delle Regioni a tutela dell’unità della Repubblica e dell’interesse nazionale. Viene abolito infine il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, organismo pletorico e dispendioso, ritenuto da tempo arcaico.
la Repubblica 9/8/2014