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 2014  agosto 09 Sabato calendario

QUAGLIARELLA È TORNATO: «IO E CERCI, CHE SQUADRA»

Poco importa che il primo gol in maglia granata sia arrivato su un calcio di rigore omaggio dei compagni dopo un consulto tra Moretti e Nocerino. Fabio Quagliarella è tornato ad assaporare la gioia del gol, dieci mesi dopo l’ultimo con la maglia della Juve, rete numero 15 nelle Coppe con una media di un gol a partita nei 1484’ in cui l’attaccante di Castellammare è rimasto in campo. «Più che per il gol, i brividi mi sono venuti per l’ovazione della curva Maratona all’ingresso in campo, lo archivio tra i più bei ricordi della carriera», racconta Quagliarella il giorno dopo il secondo debutto in granata, nove anni dopo l’ultima passerella. «I tifosi hanno capito la mia voglia di ritornare al Toro e far bene. Nell’estate del 2005 ho vissuto il giorno più brutto della carriera, ci fu detto che in tre giorni lavorativi sarebbero arrivate la fidejussioni, non arrivarono mai».

Protagonisti «È il mio undicesimo anno a Torino – ricorda l’attaccante – inizia una nuova avventura con il Toro in Europa e in Serie A, da protagonisti. Sarà dura contro i croati in Europa League, ma possiamo far bene e ce la giocheremo in casa davanti all’Olimpico pieno». «Cairo è un presidente ambizioso, Ventura è un allenatore che sa preparare le partite, che ti insegna calcio e schemi ma non ti ingabbia, a differenza di altri allenatori lascia spazio alla fantasia. Cerci? L’ho visto molto sereno, in cuor mio spero rimanga, sarebbe un gran bel Toro».

Osso duro È meno famoso dei cugini dell’Hajduk ma l’RNK di Spalato di questi tempi è squadra temibile. Poteva andare meglio, è il senso dei commenti di Giampiero Ventura e del presidente Cairo al sorteggio di Nyon. I croati (andata il 21 a Spalato, ritorno il 28 all’Olimpico) dopo tre giornate sono terzi in classifica e ancora imbattuti in nove gare tra campionato e preliminari di Europa League. «Non siamo stati fortunatissimi, andremo ad affrontare una squadra molto più avanti di noi – ammette Ventura –. Il loro livello è decisamente superiore a quello del Brommapojkarna, per cui ci attende un turno molto più difficile. Se abbiamo delle ambizioni non importa tanto chi sarà il nostro avversario ma cosa saremo noi quando lo affronteremo».

Cerci pensa al Toro Ottimista il presidente Cairo: «Se vogliamo accedere ai gironi dobbiamo iniziare ad abituarci a un livello superiore di difficoltà. A me l’Europa League piace, è un onore esserci e non lo nego, ci piacerebbe andare avanti il più possibile». Contro i croati potrebbe esserci ancora Cerci? «Se le sue ambizioni sono di giocare in Europa, se è felice di rimanere con noi lo può fare. Ho ceduto Ogbonna e Immobile, non tengo Cerci controvoglia ma forse è il momento anche per Alessio di pensare alla proposta del Torino. Il Milan? Galliani mi ha cercato a Forte dei Marmi ma non mi sono fatto trovare», sorride Cairo. «Il destino di Cerci è Torino o estero (Atletico Madrid, ndr), il bilancio è in attivo e non ho necessità di venderlo».