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 2014  agosto 09 Sabato calendario

LA PASCALE MOSTRA I MUSCOLI

Francesca Pascale difende con le unghie e con i denti le sue ampie posizioni di potere conquistate all’interno di Forza Italia in Campania, messe a repentaglio dopo la richiesta di arresto della Dda di Napoli per l’ex presidente della Provincia partenopea, Luigi Cesaro, vero ’dominus’ dei berlusconiani all’ombra del Vesuvio e con il quale la fidanzata di Silvio Berlusconi vanta un rapporto diretto nato proprio sui banchi del consiglio provinciale che lei stessa ha frequentato.
Qualche influenza lady Pascale l’ha persa, se è vero che in seguito alla valanga mediatico-giudiziaria su Cesaro è diventata meno scontata la candidatura del figlio Armando al consiglio regionale, dopo che anche per intercessione di Francesca era stato nominato vice presidente vicario di Forza Italia Giovani, lui che è stato assistente di Domenico De Siano, senatore ischitano e coordinatore regionale forzista, altro benvoluto dalla 29enne di Fuorigrotta. La quale è riuscita però piazzare un altro suo fedelissimo – anzi, una sua fedelissima – ai posti di comando, con buona pace di chi – dal governatore Stefano Caldoro alla portavoce alla Camera Mara Carfagna – preferirebbe una sua presenza più defilata della signorina nelle questioni di partito. Niente da fare, lei di stare ferma non ne vuole sapere.
A beneficiare del suo appoggio questa volta è stata Mafalda Amente da Melito, consigliera regionale e nipote del sindaco Antonio, una 34enne di bella presenza che a inizio anno s’era azzardata ad aderire all’avventura di Forza Campania, rientrando nei ranghi nel giro di appena due settimane dopo che Berlusconi aveva fatto la voce grossa contro il gruppo di scissionisti cosentiniani. Negli ultimi tempi la Amente ha così rinsaldato la sua antica amicizia con la Pascale, accompagnandola sotto i flash dei fotografi nel suo tour napoletano del marzo scorso, e partecipando alla sua festa di compleanno ad Arcore alcune settimane fa, serata nella quale gli inviti erano stati centellinati.
Il riconoscimento per tanto attaccamento, e per l’immediata abiura della fronda cosentiniana, non è tardato ad arrivare. La Amente due giorni fa, all’ultimo consiglio regionale prima della pausa estiva, è stata eletta segretario dell’Ufficio di presidenza dell’aula con 27 voti su 38 consiglieri presenti. Secondo quanto ricostruito dal Corriere del Mezzogiorno, a fare rientrare sui banchi del consiglio alcuni esponenti un po’ distratti di Fi sarebbe stata la stessa Pascale che, avvertita del fatto che la sua amica rischiava di non ottenere la poltrona a causa della mancanza del numero legale o dei voti necessari, ha alzato la cornetta e richiamato all’ordine qualche consigliere già con la sabbia sotto ai piedi e in procinto di tuffarsi in chissà quale mare. Un po’ a malincuore e con non pochi brontolii, i peones berlusconiani hanno però dato retta a lady Pascale, rientrando in consiglio ed eleggendo l’amica Mafalda. Lei ha ringraziato per la fiducia accordatale e si è andata a sedere su quello scranno liberato pochi mesi fa da Bianca D’Angelo, la consigliera chiamata in giunta da Caldoro a guidare il dicastero delle Politiche sociali, una scelta arrivata proprio dopo che il suo compagno, l’ex eurodeputato Enzo Rivellini, aveva protestato insieme a Clemente Mastella per essere stato penalizzato dai vertici del partito alle ultime consultazioni per Bruxelles.
Giovanni Bucchi, ItaliaOggi 9/8/2014