Maria Corbi, La Stampa 8/8/2014, 8 agosto 2014
QUALITÀ E SORRISI E LE VALIGIE ARRIVANO
La domanda non è se ci abitueremo noi a loro, ma una sola: si abituerà il viaggiatore Ethiad al simpatico caos dei cieli italici, ad iniziare dall’Aeroporto? Immaginatevi un viaggiatore degli Emirati che atterra in questi giorni a Fiumicino e dice addio alla sua valigia spersa in qualche magazzino. Immaginatevelo alla ricerca di un’organizzazione efficiente che gli risolva il problema. Ed è seguendo la banale risposta che si ha la certezza di quel che avverrà nel momento del passaggio del 49 per cento di Alitalia.
Sulla carta è come acquistare da un appartamento con necessità di ristrutturazione e abitare in un condominio di lusso. Possiamo intuire i «lavori» che Ethiad farà su Alitalia e il suo mondo non solo dalle prime indiscrezioni ma anche guardando cosa è successo alle altre compagnie aeree entrate nel magico mondo di Abu Dhabi, tra cui anche l’europea Air Berlin. Nell’«etihaddizzazione» di Alitalia si partirà dal servizio, quindi dalle hostess e dagli steward, passando per l’Allestimento degli aerei e per il Terminal di partenza e di arrivi dei voli made in Italy-Abu Dhabi. Basti pensare il 17 luglio 2017 ad Abu Dhabi sorgerà l’aeroporto più eco sostenibile del mondo,una delle strutture architettoniche più avveniristiche del medio oriente in grado di gestire il transito di 30/40 milioni di passeggeri l’anno,dove tutto è pensato per il confort a iniziare, appunto, dalla consegna bagagli che già adesso è scientifica nello scalo che nel 2013 ha vinto il titolo di «Miglior aeroporto del Medio Oriente» ai Worldwide Airport Awards. E lo diventerà di più con la tra viabilità in tempo reale delle valigie grazie a etichette progettate nella silicon valley e che dovrebbero evitare qualsiasi errore Il Midfield sarà il terminal dedicato a Ethiad, una struttura che cambierà lo Sky line dell’emirato, con una hall centrale grande quanto tre campi da football, alta fino a 52 metri e visibile da oltre 1,5 chilometri. Uno spazio di 28mila metri quadri di negozi,ristoranti e duty free. Nel nuovo aeroporto verranno adottati anche i metodi di Masar City, la prima cittadina al mondo ad inquinamento zero, a pochi chilometri dall’aeroporto.
Ma sono molte le novità che Etihad imporrà alla sua nuova partner. Chissà se in nome della libertà di culto accanto al versetto del Corano, prima del decollo, verrà letta anche una preghiera cristiana. Quel che sembra certo è che le care e vecchie divise Alitalia con la giacca verde e la gonna o i pantaloni blu sono pronte per la rottamazione. Le assistenti di volo sopravvissute ai tagli imposti dagli arabi avranno tailleur dai colori più sobri e dalle linee più asciutte con cappellino incorporato anche se, probabilmente, per evitare polemiche,non il velo bianco che scende lungo il viso delle colleghe degli emirati.
Per hostess e steward in vista la formazione continua imposta ai loro colleghi di Abu Dhabi? Se fosse così potrebbe capitare un corso per imparare la cultura dei paesi verso cui si vola. Il personale di Air Seychelles, di cui Etihad detiene il 40 per cento, é stato istruito sulla cultura cinese prima del lancio del volo per Hong Kong.
Per gli arabi il servizio offerto da Alitalia non è sufficiente. Loro, anche in Economy offrono un welcome kit con le cose necessarie per il viaggio in caso di lunghi voli. Per non parlare dell’assistenza con nanny specializzate in una scuola britannica che intrattengono i bambini a bordo senza distinzione di classe. Cambierà anche il livello di cortesia visto che in Etihad le lagnanze dei passeggeri possono costare molto care. Sorridere sempre e non solo in business class. Questa la regola.
Maria Corbi, La Stampa 8/8/2014