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 2014  agosto 06 Mercoledì calendario

VALIGIA SELVAGGIA: BLOCCATI CENTO VOLI


Bagagli & vacanze non vanno esattamente d’accordo. Se poi di mezzo ci si mettono buona parte dei 430 addetti di Alitalia Handling (la società che gestisce i servizi a terra, il carico e scarico degli aerei), a Fiumicino è scientifico il caos, con un centinaio di voli coinvolti.
Dopo il lunedì di assaggio con voli che arrivano anche in anticipo, ma che poi rimangono come balene arenate prima dell’agognata scaletta ieri si è replicato. Nessun mistero: i dipendenti a rischio mobilità (la trattativa con l’azienda per gli esuberi annunciati è iniziata giusto ieri) hanno deciso di rispettare alla lettera i termini del rispettivo contratto di lavoro: «I lavoratori fanno il loro dovere», giura Paolo Pagnotta, segretario territoriale della Cgil, «applicando il contratto come previsto dalla normativa. Stanno garantendo l’indice di produttività e tutto il contributo umano che può essere dato, ma non di certo come i ritmi che vengono sostenuti in altri momenti».
Ma salta fuori una spaccatura tra la Cgil territoriale e la Filt Cgil che consapevole del caos ha annunciato ieri sera di aver sospeso le assemblee dei lavoratori programmate per oggi (dalle 11 alle 13), resta da vedere se basterà per tornare alla normalità. Basterà? Chissà. Non è che i dipendenti di terra facciano sciopero, ma si attengono alla virgola al rispetto delle normative e del contratto di lavoro. Se un mezzo parte solo a calci loro prima lo prendevano a calci per farlo partire, adesso chiamano la manutenzione.
A dirla tutta il personale di terra a Fiumicino da mesi (se non anni), protesta e mugugna per i carichi di lavoro, il continuo uso dello straordinario, il ricorso a contratti a termine o stagionali, però non proporzionati ai voli previsti.
Evidente che nel pieno di agosto con un numero di voli in crescita ci possano essere dei problemi e dei tempi un po’ più dilatati.
Ma la stessa Cgil conferma che l’attenersi pedissequamente agli obblighi contrattuali è causa dei ritardi. Un modo come un altro per attirare l’attenzione. Secondo fonti interne alla compagnia gli addetti dell’handling a rischio potrebbero, o quasi sicuramente, saranno ricollocati in altre società dello scalo. Peccato che l’attuale contratto con Cai non sarà mai applicato da queste società.
E ancora. Dei 2mila e passa dipendenti a rischio mobilità tutti parlano, però poi ci sono circa 1.300 contrattisti che lavorano e che nella rete di protezione sindacale difficilmente riusciranno a far valere un’anzianità (in alcuni casi anche di 6 anni), e ad ambire alla stabilizzazione.
Con oltre 24 ore di ritardo si è svegliata anche l’Enac, che ieri ha constatato quello che gli italiani già sanno (ritardi e bagagli abbandonati), allertando «attraverso la propria Direzione Aeroportuale» e garantisce che «tiene costantemente aggiornato sulla situazione sia la Prefettura, sia le Istituzioni di riferimento». Il ministro Maurizio Lupi reputa «intollerabile» fomentare l’agitazione proprio nei giorni in cui si cerca di chiudere con Etihad. I moccoli dei viaggiatori pare abbiano risvegliato anche l’Autorità di garanzia per gli scioperi. E infatti ieri il presidente, Roberto Alesse, ha scritto ai vertici di Aeroporti di Roma, di Enac e al Prefetto di Roma per chiedere «informazioni urgenti circa la presunta protesta, da parte del personale addetto alla movimentazione bagagli a Fiumicino»». La «presunta protesta» è documentata dalle foto sui giornali e dai video postati sui social network. Ma l’Authority «vuole verificare la sussistenza dei presupposti per eventuali interventi di competenza della Autorità». E tanto per rasserenare il clima la società di gestione dello scalo, Aeroporti di Roma (gruppo Atlantia/Benetton), avverte che l’agitazione potrebbe anche peggiorare, e «se protratta nei giorni a venire, a nostro avviso», spiega una nota di Adr, «potrà generare una crisi dell’intero sistema operativo dell’aeroporto di Fiumicino».
Mentre migliaia di italiani e di turisti di passaggio danno disperati la caccia alle valige, cercano di compilare i moduli per lo smarrimento, perdono voli e coincidenze, c’è chi, come le associazioni dei consumatori, ipotizzano la solita class action per ottenere un rimborso per i disagi. Ma non solo: se non si tornerà alla «normalità nelle prossime ore», avverte il presidente del Codacons Carlo Rienzi, «saremo costretti a presentare una denuncia in Procura per interruzione di pubblico servizio». Una protesta che a cascata potrebbe avere effetti non stimabili. Nell’agosto 2013 (dati Assoaeroporti), Fiumicino ha registrato oltre 28.491 movimenti (decolli e partenze, compresi i cargo), e registrato arrivi e partenze per 3.767mila passeggeri. Insomma oltre 100mila persone ogni giorno assistono al caos romano. Proprio un bel biglietto da visita per la porta turistica dell’Italia...