Francesco Battistini, Corriere della Sera 6/08/2014, 6 agosto 2014
ECCLESTONE SE LA CAVA PAGA UNA CIFRA RECORD ED EVITA LA PRIGIONE
DAL NOSTRO INVIATO BERLINO — «Non luogo a procedere — gli dice il giudice —: ha una settimana per versare 74 milioni d’euro». Fanno 100 milioni di dollari, gli sussurra l’avvocato: 99 al governo tedesco, uno in beneficenza ai bambini malati... «Intende pagare subito, signor Ecclestone?». Più rapido d’un pit-stop, il piccolo-grande patron dell’automobilismo capisce che la pioggia è finita, ora si può correre. «Sì — risponde secco —: Let’s go !». Quattro strette di mano al presidente, al pm, all’interprete e allo stenografo. Mister Bernie esce lesto dal tribunale di Monaco e da tre mesi di processo che l’angosciavano, per infilarsi nella limousine coi vetri oscurati e dire a tutti: «Bye-bye, vado a occuparmi di Formula 1...». La magistratura bavarese ha deciso di non decidere: né colpevole, né innocente. Stabilisce solo che non ci sono prove per continuare ad accusarlo di corruzione, tantomeno per metterlo in carcere. Cento milioni possono bastare, bye-bye.
Giustizia a oreficeria. Con pena cash. In Germania si può: l’ottennero l’ex cancelliere Helmut Kohl per i fondi neri Cdu e il ciclista Jan Ullrich che doveva ripulirsi dal doping. Nessuno però aveva mai pagato cifre simili. E nessuno era mai stato accusato d’avere girato (anno 2006) una tangente da 55 milioni al banchiere Gerhard Gribowsky, per corrompere un pubblico ufficiale e accaparrarsi i diritti sulla F1 che appartenevano alla banca BayernLB. «S’è lavato la fedina», è duro l’editoriale del Sueddeutsche Zei tung . «C’è l’amara sensazione che non tutti siano uguali davanti alla legge», scrive la Bild , osservando che lo stesso giudice aveva già condannato Gribowsky a otto anni: «Quando non puoi sistemare un problema coi soldi — il giornale cita una battuta del regista Emir Kusturica —, puoi sempre sistemarlo con altri soldi». «Quale che sia la situazione finanziaria e il posto nella società — dice l’ex ministra tedesca alla Giustizia, Sabine Leutheusser —, ciascuno dovrebbe rendere conto delle sue responsabilità».
L’incensurato Bernie scampa a dieci anni di galera e, ottantatreenne, può godersi gli 85 anni di diritti sulla Formula 1 che ancora gli restano da sfruttare. «Questo mondo l’ha costruito lui — esulta Niki Lauda — ed è l’unico che conosce tutto: business, problemi delle squadre, ha tutto in testa...». Sopravvissuto a tre costosi divorzi, a tre figli e a una giovanissima moglie brasiliana che gli rimproverano di non avere nemmeno uno yacht o un jet, il bianco Bernie se l’è cavata sostenendo d’avere subìto un’estorsione: ora dovrà affrontare la causa civile della BayernLB, che gli chiede 400 milioni di danni. L’ex venditore d’auto oggi ha un patrimonio personale di 4,5 miliardi di dollari e un potere enorme. A fine luglio, al Gp d’Ungheria, un giornalista gli aveva chiesto se fosse nervoso: «Quando sarò in prigione — aveva scherzato —, vieni a trovarmi: avremo tutto il tempo per una grande intervista...». Niente cella: si potrà fare ai box.