Fausta Chiesa, Corriere della Sera 6/08/2014, 6 agosto 2014
EFFETTO ITALIA, BALZO DELL’UTILE UNICREDIT PROFITTI A QUOTA 1,1 MILIARDI DI EURO
MILANO — Le tasse legate alla rivalutazione della quota in Bankitalia non intaccano i conti di Unicredit, che ieri ha approvato risultati del semestre sopra le attese e ha confermato l’obiettivo di un utile netto a 2 miliardi per l’intero anno. Tra aprile a giugno l’utile netto si è attestato a 403 milioni (+11,6% annuo), sopra il consensus di 332 milioni. Il dato dei primi sei mesi si attesta, dunque, a 1,1 miliardi (+37,8%). «I risultati del trimestre — ha dichiarato il ceo Federico Ghizzoni — ci avvicinano all’obiettivo di circa 2 miliardi di utile netto per il 2014, diventato più sfidante alla luce della modifica dell’imposta sulla valutazione della quota in Bankitalia». Prima della modifica dell’imposta, l’utile del trimestre sarebbe stato di 618 milioni e quello semestrale di 1,3 miliardi. La core bank ha registrato un utile netto di 1 miliardo nel secondo trimestre con ricavi stabili a 5,6 miliardi grazie a un margine di interesse di 3,1 miliardi (+5,9%) e a commissioni in crescita dell’8,5% a 1,9 miliardi che hanno compensato il calo di oltre il 50% dei ricavi da negoziazione.
Non spaventano Paesi come Russia e Ucraina né tantomeno il quadro macroeconomico in Italia. «Non vediamo motivi di rivedere il piano industriale alla luce del dato che uscirà», ha detto Ghizzoni a proposito del dato sul Pil del secondo trimestre che sarà diffuso oggi dall’Istat. Lo spaccato per aree geografiche vede la banca commerciale in Italia in utile per 600 milioni (+28% annuo), mentre l’area Cee più Polonia è in utile per 400 milioni con una «solida performance» in Turchia, Russia, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Sulla Russia Ghizzoni ha spiegato che l’impatto delle sanzioni è stimabile al massimo in 10-15 milioni di euro in termini di ricavi persi.
Per il secondo trimestre consecutivo i crediti deteriorati lordi mostrano un calo (-0,1% su trimestre) a 82,4 miliardi con un tasso di copertura del 51,2 per cento. Le sofferenze sono in leggera crescita a 49,6 miliardi (+0,6%) con un tasso di copertura oltre il 61 per cento. Sul fronte dei crediti non performanti, Unicredit sta «saggiando» il mercato con l’operazione su Uccmb, (Unicredit credit management bank), di cui potrebbe cedere la società di servizi e il portafoglio da 4,4 miliardi, tutti in capo al gruppo. Le offerte vincolanti sono in corso di valutazione. «Il processo è un po’ complesso — ha spiegato Ghizzoni — perché serve una valutazione approfondita del portafoglio».
Annunciati alcuni cambiamenti manageriali: Jean Pierre Mustier lascerà dal 2015 la divisione Cib e sarà sostituito da Gianni Franco Papa, oggi responsabile della divisione Cee.
Il titolo ha toccato un rialzo del 2% subito dopo la trimestrale, per poi ripiegare con il mercato e chiudere a -1% contro un indice dei bancari italiani in calo del 2,3 per cento.