Franco Fiocchini, Corriere della Sera 5/8/2014, 5 agosto 2014
OSVALDO, GOL E PUGNI. MA MAZZARRI CREDE NEL RILANCIO
Rieccolo. Ancora lui: Pablo Daniel Osvaldo e la sua storia infinita con i club italiani. Atalanta, Lecce, Fiorentina, Bologna, Roma, Juve, e ora l’ Inter. Toccate e fughe, gol d’autore, ribellioni, rimpianti, incomprensioni. Tanti hanno scommesso su di lui, molti hanno perso.
Adesso è il turno dell’Inter che, in fin dei conti, rischia ben poco, visto che Osvaldo arriva in prestito gratuito e tra un anno potrà essere rispedito al mittente, oppure riscattato per 7 milioni. Chi ha davvero tanto da perdere è il giocatore, che cambia maglie come fossero camicie, visto che questa sembra proprio l’ultima occasione che gli viene offerta. Walter Mazzarri, da tempo, è un suo estimatore: avrebbe già voluto allenarlo ai tempi del Napoli, e aveva già sponsorizzato il suo acquisto appena arrivato sulla panchina dell’Inter, anche perché non era troppo convinto del recupero di Milito, né troppo sicuro delle doti di Icardi.
Ora ha in rosa sia l’uno che l’altro e non sarà semplice per il tecnico provare a farli giocare insieme. E qui potrebbe sorgere il primo problema visto che Osvaldo non ama (eufemismo) partire in panca e riesce a esprimere al massimo le sue doti fisiche e tecniche, che restano importanti, solo se si sente apprezzato e tenuto in grande considerazione. Proprio quello che non è successo alla Juve, dove era arrivato a fine gennaio e dove ha conquistato il suo primo scudetto segnando 1 solo gol, proprio alla Roma. Già: i giallorossi che lo avevano riportato in Italia (agosto 2011) pagando 15 milioni (in tre rate annuali) all’ Espanyol per il suo cartellino. Bilancio della sua prima stagione: 11 gol in 26 presenze, oltre a un cazzotto a Lamela, colpevole di non avergli passato un pallone. Il bilancio della seconda stagione di Osvaldo con la maglia della Roma è stato più ricco: 16 gol in 29 presenze oltre a un tweet dedicato al tecnico Andreazzoli, il giorno dopo la finale di coppa Italia persa contro la Lazio. «Facevi più bella figura se ammettevi di essere un incapace... Vai a festeggiare con i laziali». Un’esternazione che gli era costata la convocazione per la Confederations Cup di quella stagione.
A scrivere la parola fine alla sua avventura romana è stato l’attaccante spiegando che «non potevo più rimanere a subire minacce, cattiverie e insulti che non merito proprio».
Tocca al Southampton accogliere il giramondo per 15 milioni di euro, voluto a tutti i costi dal tecnico argentino Mauricio Pochettino che aveva già allenato l’italo-argentino all’ Espanyol. Senza perdere tempo Osvaldo aveva annunciato: «In Inghilterra sono felice: mi trovo molto bene con i nuovi compagni». Come non detto: prima viene squalificato per 3 giornate per essere intervenuto nella rissa scoppiata alla fine della partita col Newcastle, poi viene sospeso per 2 settimane dal suo club per colpa di una lite violenta col compagno di squadra Fonte che, in seguito al faccia a faccia con Osvaldo, riporta gravi lesioni al volto.
Il resto è vita, vale a dire una nuova pagina tutta da scrivere con la maglia dell’ Inter. «Spero di fare bene per ripagare il club e fare contenti i tifosi» ha annunciato l’attaccante, volando che più basso non si può, appena sbarcato a Malpensa. E se le lezioni del passato, più o meno recente, gli fossero servite?
Franco Fiocchini