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 2014  agosto 04 Lunedì calendario

LE DOMANDE

1 Quanta pioggia è caduta sul Rio Lierza?
Secondo la stazione meteo della rete ARPAV di Nogarolo di Tarzo (poco più a Nord) una sessantina di mm in un’ora e mezza sabato attorno alle 22, ciò significa circa 60 litri d’acqua al metro quadro. Si tratta di un’intensità molto elevata ma non eccezionale. I suoli saturi delle piogge di questa estate anomala hanno agevolato la formazione della piena.
2 L’evento era previsto?
Da giorni i bollettini meteo annunciano temporali intensi su tutto il Nord. Tuttavia, trattandosi di fenomeni dell’ampiezza di qualche chilometro, non è possibile prevedere con precisione luogo e modalità ma solo evidenziare una diffusa vigilanza.
3 La piena è da imputare a cause umane o naturali?
Questo genere di piene, flash-flood o piena impulsiva, molto rapida nel suo sviluppo, dipende da una combinazione di fattori locali: oltre all’intensità di pioggia, giocano un ruolo le infrastrutture presenti sul corso d’acqua, come ponti e argini, e i materiali casualmente asportati e accumulati dall’acqua, come alberi, rifiuti, e in questo caso anche balle di fieno, che possono provocare ostacoli al deflusso dell’acqua e successiva rottura della diga temporanea con rilascio improvviso di importanti volumi di acqua e detriti. L’attribuzione di responsabilità non è dunque univoca, bensì complessa e ripartita tra fenomeno meteorologico, manutenzione dell’alveo, uso del territorio a monte: la monocoltura viticola non è molto protettiva nei confronti dell’erosione e del ruscellamento.
4 E i cambiamenti climatici?
Il riscaldamento globale si sovrappone alla naturale evoluzione del clima locale in modo non quantificabile: i nubifragi non sono una novità per il nostro territorio, ma la frequenza e intensità può esserne influenzata in una certa misura.
5 Tragedie evitabili?
In Italia mancano cultura della manutenzione e della prevenzione, consapevolezza del concetto di rischio e delle elementari norme per ridurlo. Il rio Lierza era già stato teatro di esondazioni in febbraio e dunque una grande concentrazione di persone sulle sue sponde in un momento di diffuso maltempo come quello in atto da settimane presentava un elevato livello di vulnerabilità.
Luca Mercalli, La Stampa 4/8/2014