Fulmini 5/8/2014, 5 agosto 2014
VACANZE
«Ricordo che da bambino non finivo mai le vacanze, volevo rientrare a casa prima del tempo. Ero fatto così. Infelice di partire e contentissimo di tornare. Siccome non sono cambiato, a volte dico a mia moglie: beh, cara, sarebbe stato peggio il contrario» (Arrigo Sacchi).
FELICE «Avrei potuto guadagnare più soldi altrove, anche quest’estate. Ma io voglio giocare dove sono felice. A Roma amo la gente, la città, tutto. E poi questa società è perfetta per la mia crescita professionale» (Miralem Pjanic).
DIVERTIMENTI «Dopo che ho fatto 20 gol era difficile smettere. Ne ho parlato in famiglia, ho capito che al Verona mi volevano ancora. E mi diverto» (Luca Toni).
NO «Sono cresciuto in una famiglia povera, ma i miei genitori mi hanno fatto capire cosa conta davvero nella vita: carattere, dignità, onestà, sincerità. In carriera ho sentito molti no, mi hanno scartato alcune squadre brasiliane, ma non ho mollato mai e ho inseguito il mio sogno» (Romulo).
TRANQUILLITA’ «La tranquillità non c’è mai nei tuffi: sì, l’esperienza mi può sorreggere quando si è al 100% e a volte non basta quando si arriva al top come ai Giochi di Londra. L’adrenalina c’è sempre, anche troppa: non vanno bene solo le distrazioni, o la pressione che ti mettono gli altri, e questo non è mai positivo perché magari si reagisce male» (Tania Cagnotto).
CONDIZIONE «Cosa ci vado a fare agli Europei... Non è questo il modo in cui volevo rientrare. Il fatto è che devo stare bene, potermi allenare davvero. Ora non so cosa fare. Per i 200 individuali non sono proprio in condizione, ma se alla nazionale serve e il c.t. lo ritiene, posso mettermi a disposizione per la 4x100» (Andrew Howe dopo la delusione nei 200 metri all’ultimo meeting in Valsugana).
FIDARSI «È difficile capirlo dalla tv, ma per correre così vicini a quella velocità bisogna davvero fidarsi l’uno dell’altro. Noi piloti arriviamo a capire il linguaggio del corpo degli avversari e impariamo a capire quando si può sorpassare qualcuno senza contatti. Ma credo che Valentino non si curasse affatto della sicurezza altrui. Secondo me, era un tipo che voleva vincere a tutti i costi» (Casey Storne, che nell’autobiografia che sarà pubblicata a Settembre in Italia da Mondadori, Oltre ogni limite, attacca Rossi).