Nicola Cecere, La Gazzetta dello Sport 4/8/2014, 4 agosto 2014
QUANDO BONIMBA DISSE A FRAIZZOLI: «ALLA JUVE VADA LEI»
Estate 1976, l’Italia vive con partecipazione il boom delle «radio e televisioni libere» che intaccano finalmente il monopolio Rai trasmettendo canzoni e notiziari da soffitte e scantinati. Gli appassionati di calcio si attrezzano con le radioline a modulazione di frequenza per ascoltare le cronache pirata della squadra cittadina, tetti e tv vedono un fiorire di antenne mobili. Intanto, a Torino, Giovanni Trapattoni, vecchia bandiera milanista, si siede sulla panchina della Juventus e chiede un regalo al presidente Giampiero Boniperti: «Ci servirebbe un centravanti d’area». Viene prontamente accontentato e quel centravanti, Roberto Boninsegna, ci racconta come.
«Stavo villeggiando in Versilia, mi ero appena seduto al ristorante del mio hotel quando arriva un cameriere agitatissimo: “C’è il presidente Fraizzoli al telefono della reception”. Cosa vorrà? mi chiedo senza minimamente sospettare la botta che sta per arrivarmi. “Uelà Bonimba, ho da darti una grossa notizia: ti ho ceduto alla Juve, organizzati per raggiungere Torino”. Rimasi choccato per qualche secondo, poi replicai di getto: “Presidente, io sono interista nell’animo, ho fatto sette stagioni in nerazzurro e quelli sono i nostri più acerrimi rivali... Come faccio? Ma poi, ci eravamo lasciati con altri discorsi... Cos’è cambiato?” “Il piano è del nostro allenatore Chiappella, non gli serve più un fantasista perché quel ruolo lo farà Mazzola, e allora pretende una punta agile, di movimento. La Juve ci dà Anastasi e vuole te in cambio”. “No, presidente, no e poi no: alla Juve vada lei!”. Ebbi proprio una reazione di pancia, violenta. Ma Fraizzoli, che di solito era tipo pacioso si mostrò irremovibile: “Insomma, Bobo, vedi di ragionare. Tu giochi dove dico io, cioè a Torino. Altrimenti smetti a 32 anni”».
E già, all’epoca i calciatori erano di proprietà assoluta dei club. «Firmavamo il cosiddetto cartellino a vita, ci era concesso ogni anno di trattare l’ingaggio, quello sì. Ma il nostro destino era nelle mani delle società. Capii che Fraizzoli era stato caricato a pallettoni da qualcuno di cui si fidava, un consigliere tecnico che gli aveva suggerito di puntare su un attaccante più giovane di me, Anastasi appunto. Fra l’altro i nostri destini, mio e di Pietro, si erano già incrociati a livello di Nazionale. Nel 1968 lui, al primo anno di Juve, si era laureato campione d’Europa sostituendo proprio me, non convocato per motivi disciplinari: maltrattando un arbitro avevo rimediato una squalifica di 11 giornate, poi ridotte a 9, e il c.t. Valcareggi per anni non mi chiamò in azzurro. Poi però nel 1970 io andai in Messico proprio grazie a Pietro, che alla vigilia della partenza della nostra spedizione, dalla quale ero rimasto escluso, dovette sottoporsi a un intervento chirurgico. Valcareggi convocò allora sia me che Pierino Prati del Milan ma poi fui io a fare coppia con Gigi Riva».
Ma come fu, sotto il profilo psicologico, l’approdo a Torino? «Beh i giornali scrissero che l’affare, davvero clamoroso per quei tempi, era stato dell’Inter perché prendeva un attaccante di 28 anni. Io ero preoccupato dell’accoglienza non tanto dei giocatori bianconeri, con i quali comunque erano volati spesso colpi proibiti, quanto della tifoseria. Anastasi era un idolo del popolo bianconero, un siciliano beniamino dei tanti emigrati dal Sud, otto stagioni con la Juve e valanghe di gol. Io ero una bandiera interista, sette stagioni con l’Inter e valanghe di gol...». Boniperti le diede un ingaggio alla Balotelli? «Seeee... La differenza fra noi e i calciatori del dopo Bosman è di uno a cento... Guadagnavamo bene, ma non sono possibili paragoni con gli ingaggi attuali. Però alla Juve mi tolsi belle soddisfazioni vincendo subito uno scudetto in volata sul Toro, 51 punti a 50, che i tifosi ricordano come una delle gioie più grandi e poi la Coppa Uefa, primo trofeo europeo nella storia del club». Ad Anastasi, invece, con l’Inter andò maluccio: due stagioni in penombra e solo una Coppa Italia.