Piergiorgio Odifreddi, la Repubblica 11/5/2014, 11 maggio 2014
LA CUPOLA “SALVATA” DAI MATEMATICI
È il cinquecentenario di Bramante: cioè, dell’architetto che progettò la nuova basilica di San Pietro. Per commemorarlo, il Vaticano ha costruito al Salone del Libro di Torino uno stand cheriproduce il progetto della cupola.
Naturalmente, la basilica attuale non è quella che aveva immaginato lui. Egli infatti morì solo una decina d’anni dopo l’inizio dei lavori, e la direzione passò prima a Raffaello, poi a Sangallo, e infine a Michelangelo, che ci misero tutti del loro.
L’idea originale di Bramante sarebbe però piaciuta di più ai matematici, visto che consisteva di una pianta centrale a croce greca, con una cupola circolare come quella del Pantheon. Quando Michelangelo morì, cinquant’anni dopo Bramante, la sua cupola non era ancora finita e fu portata a termine da Della Porta. Ma fin da subito la cupola mostrò di avere problemi statici, e agli inizi del Settecento minacciava addirittura di cadere. Nel 1743 Benedetto XIV affidò il problema della stabilità al matematico Giovanni Poleni, che trovò la soluzione di imbragare la cupola con vari cerchioni di ferro, disposti in maniera strategica secondo precisi calcoli, e messi in opera dall’architetto Luigi Vanvitelli.
Nonostante tutte le preghiere recitate nella basilica, bisogna dunque riconoscere che se essa si regge ancora in piedi è per grazia dei matematici!
Piergiorgio Odifreddi, la Repubblica 11/5/2014