Luciana Grosso, il Venerdì 9/5/2014, 9 maggio 2014
E LA SVIZZERA DISSE: IL CORSIVO (NON) È MIO
Addio calligrafia, bello stile, riccioli e stanghette: via libera all’ordinato e regolare stampatello. Alcune scuole svizzere propongono, dal prossimo settembre, con il placet di insegnanti ed educatori, di mettere al bando il «vecchio» corsivo e concentrarsi sulla scrittura più in uso grazie alla diffusione di tablet, cellulari e computer. L’ipotesi si fa strada da quando le associazioni di insegnanti locali hanno dichiarato le lezioni di scrittura corsiva obsolete e, in sostanza, inutili. Si pensa infatti che nei prossimi anni sempre meno persone scriveranno con carta e penna, preferendo monitor e tastiere. Se la decisione dovesse tradursi per la Svizzera in una modifica dei programmi scolastici, sarebbe una piccola rivoluzione, sulla scia di quanto accaduto nel land tedesco di Amburgo, che ha avviato lo scorso anno, in via sperimentale, l’insegnamento del Grundschrift («scrittura di base»), simile al nostro «stampato minuscolo», quello con cui vengono stampati i libri e si scrive a video. Alcuni Stati americani, come le Hawaii o l’Indiana, hanno sostituito l’insegnamento della grafia con quello dell’uso della tastiera. E la calligrafia dei nostri nonni, piena di ghirigori, forse difficile da leggere ma bella da guardare? Potrebbe finire in soffitta, oppure, come ha proposto il pedagogo Hans Brügelmann, sul Der Spiegel, passare alle materie artistiche ed estetiche.
Luciana Grosso, il Venerdì 9/5/2014