Ettore Livini, la Repubblica 10/5/2014, 10 maggio 2014
ALLA MERCEDES TORNA IL PENSIONATO
A volte ritornano. Anche dalla pensione. Nell’era del precariato e del lavoro giovanile sottopagato, la Daimler (Mercedes) recita il mea culpa e innesta la marcia indietro. In azienda – dopo gli sfoltimenti selvaggi degli organici degli scorsi anni – mancano esperienza e competenze per i lavori più delicati. E così il colosso automobilistico ha lanciato l’operazione “Space Cowboys” (il film di Clint Eastwood dove la Nasa mandava in orbita un equipaggio di attempati astronauti ultrasessantenni) richiamando in servizio gli ex dipendenti usciti dagli organici per godersi una vecchiaia di riposo.
Il primo esperimento è stato varato l’anno scorso, quando la società ha riarruolato 100 pensionati affidando loro ruoli di responsabilità nei team impegnati sullo sviluppo di nuovi linguaggi informatici e in quelli dedicati alle missioni all’estero.
L’esperimento ha funzionato: un ampio bagaglio d’esperienza – alla prova dei fatti – si è dimostrato ben più importante della data di nascita sulla carta d’identità e del livello dello stipendio. E la Daimler ha deciso di dare il bis. La nuova campagna di assunzioni è partita in questi giorni. In palio 390 posti in aree strategiche, riservati tutti a tecnici iperqualificati. Identikit che si trova ormai quasi solo tra le file dei collaboratori tedeschi “silurati” per motivi di età nel piano di esuberi degli ultimi anni. «Il piano “Esperti Senior” funziona benissimo – ha detto Wilfried Porth, uno dei responsabili delle risorse umane della –. Il vantaggio per noi è doppio: da una parte abbiamo la certezza di mettere al lavoro persone che conoscono già i linguaggi informatici e le tradizione del gruppo. Dall’altra il loro esempio aiuta a far crescere le nuove generazioni senza strappi». Il programma a questo punto potrebbe essere mandato in onda in replica per un’altra tornata di rottamati. La loro retribuzione è su base giornaliera e il periodo di lavoro supplementare è strettamente legato alle necessità dell’azienda. Poi, al limite, possono tranquillamente tornare a godersi gli ozi della pensione.