Gianfranco Manfredi, Il Messaggero 9/5/2014, 9 maggio 2014
AMEDEO, DEPUTATO E VIVEUR CON UN DEBOLE PER LE COSCHE
REGGIO CALABRIA Armatore e parlamentare, esponente del bel mondo ma anche di quella zona grigia, dalle più cupe sfumature, che fa da supporto alla ‘ndrangheta, Amedeo Matacena jr. (all’anagrafe Amedeo Gennaro Raniero) ha fatto sempre parlare di sé. Da almeno vent’anni occupa spazi da protagonista nelle cronache economiche, politiche, in quelle rosa e mondane ed in quelle giudiziarie.
LA FAMIGLIA
Un’infanzia dorata, la sua, sulla riva calabrese dello Stretto. Dove il padre, Amedeo Senior, era arrivato, da Napoli, alla fine degli anni Cinquanta divenendo ben presto un imprenditore fra i più importanti del Sud. Una laurea in medicina appesa al chiodo, il vecchio Amedeo Matacena creò la Caronte, armatrice di una piccola flotta di vecchie ma agili navi dello sbarco inglese. Amico dell’allora ministro socialdemocratico dei trasporti Luigi Preti, Amedeo Sr. riuscì a forzare il monopolio pubblico dei “ferry-boat” delle Ferrovie dello Stato. Intuì le prospettive del trasporto su gomma e i suoi natanti, che approdavano da entrambi i lati tagliando i tempi, facevano la spola nello Stretto stipate di auto e camion. A Reggio, il mancato medico napoletano mise subito radici e sposò la ragazza più bella della città, Raffaella De Carolis, miss Italia 1962. Amedeo Sr. era figlio di un ingegnere antifascista. Per quanto anticonformista ed eccentrico (provò anche il cinema con Ugo Tognazzi), però, il padre di Amedeo Matacena jr, politicamente era, si direbbe oggi, di centrodestra: socialdemocratico, poi repubblicano e liberale, finì per affiancare i caporioni fascisti dei “Boia chi molla”. Nel ’70 fu uno dei protagonisti della rivolta di Reggio e durante i moti venne anche arrestato.
VIVEUR E POLITICO
La passione per la politica e le belle donne l’ha ereditata Amedeo jr, primogenito del suo matrimonio con la De Carolis. Viveur, spesso al timone di yacht invidiatissimi, il giovane Matacena, dopo una travagliata relazione con la presentatrice Rai, Alessandra Canale, ha sposato la modella Chiara Rizzo. Con la prima ha avuto un figlio (e ha ingaggiato una clamorosa battaglia legale per ottenere il riconoscimento della paternità), con la seconda un altro maschio, Athos. Nei palazzi della politica, Amedeo jr. ha percorso una strada tutta in discesa: dall’elezione in Consiglio comunale a Reggio Calabria, al seggio in Regione nel ’90. Enfant prodige del Partito liberale, arrivò alla Camera per due legislature, dal 1994 al 2001. Intanto, insieme ad altri liberali, era transitato in Forza Italia ma la sua ascesa venne azzoppata dalle indagini della magistratura. Coinvolto nell’inchiesta denominata Olimpia 3, Matacena è stato condannato nel 2001 a cinque anni e quattro mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Ben 18 collaboratori di giustizia lo hanno chiamato pesantemente in causa come favoreggiatore e colluso con le più pericolose cosche della mafia calabrese per «avere contribuito, sostenuto ed agevolato - si legge nella sentenza - le complesse e molteplici attività e gli scopi criminali propri dell’associazione». Dopo un lungo iter, la sentenza è stata confermata definitivamente dalla Cassazione il 6 giugno dello scorso anno. Matacena, però, intanto s’era riparato a Dubai per sottrarsi alla condanna. Qui, lo scorso luglio è stato individuato e fermato dalla polizia del luogo, ma negli Emirati, dove non è previsto il reato di concorso mafioso, non hanno concesso l’estradizione e Matacena è rimasto a piede libero.