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 2014  maggio 09 Venerdì calendario

«I FATTI VOSTRI», MA ANCHE TROPPO: MAGALLI A GIUDIZIO

Non tutelarono adeguata­mente una bimba di cinque an­ni, diffamarono la madre. Così almeno la pensa il Tribunale di Piacenza, che per questo ha mandato alla sbarra lo stato maggiore di I fatti vostri , il pro­gramma televisivo in onda ogni giorno dal lunedì al venerdì su Raidue. A sfilare davanti ai giu­dici della Sezione penale pia­centina ( il dibattimento si apri­rà il 23 giugno) saranno in sei: il conduttore Giancarlo Magalli, l’ex direttore di rete Massimo Liofredi e i tre autori del pro­gramma: Michele Guardì, Gio­vanna Flora e Maria Rosaria Zamponi. Con loro Simone Or­tu, padre della bimba al centro del caso. Tutto ha inizio il 12 ot­tobre del 2009: Ortu va in Piaz­za Grande ( l’agorà virtuale del­la trasmissione) a raccontare la sua storia. Intervistato da Ma­galli, parla dei medicinali che la moglie somministrerebbe alla figlia, degli ematomi rilevati sul corpo della fanciulla durante una visita in ospedale, delle sce­ne poco edificanti - tra cui l’as­sunzione di stupefacenti - alle quali la ragazzina, che all’epo­ca aveva 5 anni, avrebbe assisti­to. Intanto in sovrimpressione scorrono il suo nome e cogno­me e, dopo qualche istante, il nome della bambina. Troppo, per la mamma, che l’indomani sporge querela.Nel 2011 la Pro­cura chiede l’archiviazione per Magalli, fino a quel momento unico indagato insieme al suo ospite televisivo, ma la donna, difesa dall’avvocato Emanuele Solari, si oppone. E davanti al Gip la spunta, ot­tenendo un sup­ple­mento d’inda­gine che porta gli inquirenti ad al­largare il cerchio dei presunti re­sponsabili ed a sollecitare il pro­cesso per tutto il gruppo.
Nei giorni scor­si accusa e difesa si sono confron­tate davanti al Gup Giuseppe Bersani. Al termine della came­ra di consiglio è giunto il rinvio a giudizio,legato«all’aver affer­mato Ortu, contrariamente al vero, che la consorte aveva con­segnato a­lui due flaconi di Roip­nol da somministrare alla figlia minore per farla addormentare e che successivamente la bim­ba era stata ricoverata in ospe­dale con dei lividi». Magalli, in particolare, avrebbe contribui­to al consumarsi del reato «sup­portando le dichiarazioni del­l’Ortu ». Da valutare in sede di­battimentale, a parere del Gup, anche le ipotizzate violazioni della legge sul sistema radiote­levisivo, per il mancato control­lo sull’esposizione di un mino­re coinvolto in vicende giudizia­rie. Addebiti infondati, secon­do i difensori del sestetto, che si dicono certi di riuscire a dimo­strare l’innocenza dei propri as­sistiti. Di tutt’altra opinione l’avvocato Solari, che confer­mato il deposito di una richie­sta di risarcimento danni per mezzo milione di euro, sposta il tiro: «Le questioni private, spe­cie quando di mezzo ci sono mi­nori, non dovrebbero essere trattate in televisione. A mag­gior ragione sulle reti Rai, che dovrebbero garantire più e me­glio di altri le reali esigenze del servizio pubblico».
Tema delicato quanto ormai antico, di competenza del Go­verno. Chi l’ha visto?