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 2014  maggio 09 Venerdì calendario

L’INGEGNERE MANAGER CON LA SMANIA DI APPARIRE


MILANO — «Un ingegnere competente e scrupoloso». Ma anche «una persona molto ambiziosa». «Un gran lavoratore». Però forse «uno troppo attento ad apparire».
Chiedi, oggi, di Angelo Paris e ti vengono dipinte due facce dello stesso manager. Benvoluto in Expo, stimato dai suoi uomini sul lavoro ma con una smania malcelata di visibilità e successo personale. Nato 48 anni fa a Giussano, nel cuore della Brianza democristiana, dopo la laurea al Politecnico Paris comincia la sua carriera al gruppo Bayer lavorando in Italia e all’estero. Ricopre incarichi all’interno di Ernst & Young e poi di A.T. Kearney fino a quando, nel 2003, viene chiamato a far parte della squadra delle Olimpiadi invernali di Torino 2006: qui assolve fino al termine dell’evento agli incarichi di direttore della pianificazione strategica e di vicedirettore generale. Quando Milano decide di cominciare l’avventura di Expo, il braccio destro del sindaco Letizia Moratti, Paolo Glisenti, costruisce il team andando anche a fare «campagna acquisti» a Torino: arrivano così Roberto Daneo e, appunto, Paris che dal 2007 al 2008 è direttore generale del comitato di pianificazione per Expo. Questo gruppo è quello che costruisce il successo della candidatura: che inventa il tema (Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita), lo sviluppa, lo supporta con un progetto, un business plan, una campagna promozionale e di marketing. Un lavoro minuzioso che porterà Milano a battere Smirne, sua diretta avversaria: e i delegati di tutti i Paesi presenti nel Bureau International des Expositions , l’organismo che gestisce le esposizioni internazionali, alla fine scelgono Milano. A Parigi il 31 marzo 2008 c’è anche Paris a festeggiare l’aggiudicazione dell’evento. Ed è solo l’inizio: già il giorno dopo partecipa alla riunione operativa ristretta convocata a Palazzo Chigi dall’allora premier Romano Prodi. Paris è in squadra e il primo ad di Expo, Lucio Stanca, lo assume e gli affida il settore «Pianificazione e controllo, ICT e acquisti».
Paris ce la mette tutta e per Expo non si risparmia: è sempre tra i primi ad arrivare in ufficio e alla sera alle 9 è ancora lì. Non conosce i sabati e le domeniche. Mangia velocemente in mensa un piatto di riso in bianco e corre in cantiere, ma non disdegna convegni e conferenze stampa.
Ammanicato con la politica? Non risulterebbe. Anche se nel ‘94 aveva fatto l’assessore nel suo Comune d’origine, a Giussano: in piena Tangentopoli, il segretario cittadino locale della Dc era finito in manette per un giro di tangenti e alcuni amministratori erano stati indagati. L’allora sindaco Mario Giuseppe Sala (nessuna parentela con l’attuale commissario di Expo) aveva revocato le deleghe a qualche assessore e, per sostituirli, aveva chiamato quattro tecnici esterni, voluti come paladini della «operazione trasparenza». Fra loro, c’era anche Paris.