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 2014  maggio 09 Venerdì calendario

PATRONATI, EDITORIA E FORMAZIONE. ANCHE COSI’ LA CGIL FA CASSA

Formazione, editoria e mezzi di comunicazione. Gli interessi della Cgil si muovono anche in aree meno strettamente legate alla difesa in senso stretto dei diritti dei lavoratori. A partire dal sistema dei patronati a cui si aggiungono le società nate per comunicare le attività sindacali e per divulgare gli studi legati alla materia del lavoro. Che prevedono anche una fondazione destinata a questo scopo in Svizzera. L’inchiesta de Il Tempo continua.

IL PATRONATO
Quello della Cgil si chiama Inca ed è il primo per in Italia per volume di attività con oltre 5 milioni di persone che entrano in contatto per chiedere supporto legale per le domande di pensione, di sostegno al reddito, e per tutte le forme di welfare che lo Stato eroga a richiesta. La forma giuridica è quella di un’associazione e dunque questo le consente di essere esentata dall’obbligo di pubblicazione del rendiconto. Non ci sono dunque dati aggiornati. L’unico disponibile è relativo al 2005 e arriva dal ministero del Lavoro che ha girato al patronato dell’organizzazione guidata dalla Camusso un assegno di circa 81.950.933 euro. Un importo che deriva da un complesso meccanismo basato sui punteggi che vengono assegnati alle diverse pratiche lavorate. Un esempio per comprendere come si forma il conto economico dell’ente è quello della richiesta di una pensione da parte di un soggetto. In media per questo tipo di lavoro vengono riconosciuti al patronato dai 4 ai 5 punti a seconda del tipo di rendita. Ogni punto vale 42 euro. Dunque per un solo soggetto che si affdida al patronato vengono dati in media 168 euro (42 euro x 4 punti). Così per avere un’idea di massima di quanto incasserà Inca Cgil nel 2013 basta prendere le tabelle del bilancio dell’organismo, pubblicate sul sito, che segnalano come siano state 223.912 le pratiche aperte nel 2013. Se ognuna vale 4 punti in media significa che tutto l’ammontare vale oltre 895 mila punti. Questo valore moltiplicato per 42 euro diventa circa 37,6 milioni di euro. Si tratta di una sola voce di rimborso, presa come esempio, che però dà un’idea delle cifre che il patronato muove ogni anno a favore della Cgil.

L’EDITORIA
Non saranno attività ad alto valore aggiunto visto che complessivamente in Italia le attività di comunicazione non sono ad alta redditività, ma anche la Cgil non è sfuggita all’ambizione di diventare editore. Per questo ha costituto una società consortile cooperativa che si chiama Cise Multimedia e che si occupa di gestire una radio-web specializzata nel settore del lavoro, Articolo 1, e sta progettando di ampliare la sua presenza anche nella web tv. L’ultimo bilancio disponibile depositato alla Camera di Commercio, quello del 2011, si è chiuso con una perdita di 57.977 euro. Eppure il giro d’affari non è da sottovalutare. Sempre secondo lo stesso documento i ricavi sono stati pari a 843.753 euro, non sufficienti a coprire costi per 902 mila euro.
Se la rete internet non è riuscita a esprimere tutte le sua potenzialità economiche in casa Cgil, meglio è andata per le attività editoriali classiche e cioè quelle legate alla pubblicazione di libri. In questo caso la società interessata è la casa editrice Ediesse srl, che ha in catalogo più di mille libri tra i quali anche opere di ex ministri del lavoro del calibro di Tiziano Treu, Cesare Damiano e Enrico Letta. I conti del 2012 sono in positivo seppur di poco ed evidenziano un utile pari a 5.021 euro. Un risultato non legato però alla sola attività tradizionale. Il fatturato è stato infatti di 1,51 milioni di euro a fronte di costi per 1,518 milioni. A riportare i conti in positivo le partite straordinarie e la gestione finanziaria.

LA FORMAZIONE
Uno dei pilastri delle attività collaterali della Cgil è quella relativa alla formazione dei lavoratori. Sia di quelli fuoriusciti sia dei giovani che vi devono entrare. A erogarla sono in particolare due associazioni. La prima è Smile, acronimo di Sistemi e metodologie innovativi per il lavoro e l’educazione, e specializzata nella formazione a distanza e creazione d’impresa. Trattandosi di associazione non ha un rendiconto visibile all’esterno. Non c’è nessuna traccia dunque dei suoi ricavi e del giro d’affari. Più facile capire le risorse a disposizione di un altro ente della Cgil che opera però in Svizzera. Si tratta della Fondazione Ecap che è attiva nella Confederazione dal 1970. Eroga corsi agli immigrati e dal bilancio del 2012 risulta che le entrate generate da queste attività sono state pari a 29 milioni di franchi svizzeri (circa 35 milioni di euro) . Soldi interamente utilizzati per erogare i corsi e finanziare scuole. Il patrimonio su cui può contare Ecap è vicino ai 2,5 milioni di franchi.