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 2014  marzo 18 Martedì calendario

Ferrari per Sette - Fra due anni aprirà a Salou, cento chilometri a sud di Barcellona, il parco giochi Ferrari Land

Ferrari per Sette - Fra due anni aprirà a Salou, cento chilometri a sud di Barcellona, il parco giochi Ferrari Land. È il primo (e per ora unico) in Europa, a cinque anni dal Ferrari Land costruito ad Abu Dhabi, dove soltanto il negozio di souvenir fattura 15 milioni di euro l’anno. La proprietà del Ferrari Land spagnolo è italiana: a gestirlo è il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi che è anche azionista della Aston Martin. L’investimento per realizzarlo è di 100 milioni di euro. L’area sulla quale sorgerà è di 75mila metri quadrati: fra le attrazioni principali, il Formula Rossa, un otto volante che simula le emozioni di una corsa vera. Chi vi sale viene mandato a 52 metri di altezza per poi ricadere a una velocità di 240 chilometri orari in appena cinque secondi, attraversando chicane e curve con accelerazioni da 4,8 G, come quelle che vivono i piloti. La Società Anonima Scuderia Ferrari, fondata presso il notaio Alberto Della Fontana il 16 novembre 1929, con sede a Modena in via Trento e Trieste, con lo scopo di «compera di automobili da corsa di marca Alfa Romeo e partecipazione colle stesse alle Corse incluse nel calendario nazionale sportivo e nel calendario della Associazione Nazionale Automobil Clubs». Capitale sociale: 200.000 lire. Azioni: 200. I soci: Alfredo e Augusto Caniato (130 azioni); Enzo Ferrari (50); S.A. Alfa Romeo (10); Ferruccio Testi (5), S. A. Pirelli (5). Enzo Ferrari, nato il 18 febbraio 1898. Già da piccolo affascinato dalle macchine e dal rombo dei motori, iniziò passando il tempo nella carpenteria metallica del padre, seguendo le corse automobilistiche della zona e sognando di diventare un pilota di successo. Poi arrivò il colloquio con la Fiat (senza ottenere il lavoro), l’impiego come collaudatore alla Cmn (Costruzioni meccaniche nazionali) e, nel 1919, il debutto in gara. Il 17 giugno 1923 Enzo Ferrari, dopo aver vinto il primo circuito del Savio che si correva a Ravenna (6 giri per un totale di 267 chilometri), conobbe i genitori dell’aviatore Francesco Baracca. «Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante di mio figlio, le porterà fortuna», gli disse la contessa Paolina. La ascoltò e al Cavallino aggiunse il fondo giallo canarino, «colore di Modena». La classifica annuale di Brand Finance, società di consulenza specializzata nella valutazione dei brand, mette quest’anno al primo posto il marchio della Ferrari come il più riconoscibile al mondo. Seguono Coca-Cola, Pwc, Mc Kinsey e Google. La classifica sul valore economico delle aziende, invece, mette la Ferrari al 350esimo posto, con 4 miliardi di dollari (prima classificata: Apple). Vendite Ferrari nel 2013: a fronte di una riduzione delle vendite del 5,4%, ha chiuso l’anno con un incremento del fatturato del 5% fino alla cifra mai raggiunta prima di 2,3 miliardi di euro. Utile netto di 246 milioni di euro (+ 5,4% sull’anno precedente) e posizione finanziaria netta a 1,36 miliardi, la migliore di sempre. Dalla fabbrica Ferrari (3.000 dipendenti) escono circa 7mila auto l’anno, distribuite in 61 paesi del mondo. Oggi i tempi di attesa per la consegna di una Ferrari variano molto a seconda del modello. Sono dati dal fatto che per ogni Ferrari viene prima collaudato il motore separatamente, gli interni montati a mano, i sedili cuciti a mano. Dopo che è stata assemblata, la vettura viene sottoposta a più di 300 test. Le sfumature del Rosso Ferrari: Rosso Granata, Cromo, Cherry, Cina, Cordoba, Dino, Rubino ecc. Il Rosso Cromo è prodotto da Ecocolor, un’azienda di Modena con dieci addetti e oltre 4 milioni di fatturato. Sembra un rosso metallizzato ma non lo è, l’effetto viene dalla combinazione di più vernici applicate con la tecnica del multistrato. Il primo è un bianco che fa da sfondo per la scocca in carbonio, il secondo è una tinta cromata, il terzo il rosso F1 vero e proprio, e infine il quarto, trasparente. Ogni anno l’Ecocolor ne vende circa 300 litri alla casa di Maranello. Il prezzo è segreto, ma dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 euro al litro. Nel 2003 un’ampolla di vernice Rosso Corsa, utilizzata per le vetture di Formula 1, ha trovato posto nella sonda spaziale Mars Express in viaggio verso Marte. La Ferrari 250 Testa Rossa 1957 ex Phil Hill, ceduta recentemente in trattativa privata a 24 milioni di sterline (circa 28 milioni di euro) da un concessionario del Derbyshire. È la macchina più cara mai venduta in Inghilterra. Le altre Ferrari più care del mondo: la 250 GTO da 52 milioni di dollari che lo scorso anno un anonimo acquirente ha pagato al collezionista del Connecticut Paul Pappalardo, e la GTO del 1962 ex Stirling Moss passata di mano nel 2012 a circa 26 milioni di euro. Pezzi unici: la Fxx in Blu Tour de France con dettagli Bianco Evo; la 400 Superamerica in Argento Luna, realizzata nel 1959 per Gianni Agnelli; la 599 Gtb Fiorano China Limited Edition, disegnata dall’artista Lu Hao e ispirata alle porcellane Ge Kiln della dinastia Song; la Ferrari Color Oro disegnata da Pininfarina per Toby Dammit di Fellini (è un episodio del film Tre passi nel delirio). «Enzo Ferrari vedeva i miei quiz, mi portò in fabbrica e mi convinse a comprare una Ferrarina. All’epoca la pagai 5 milioni: per la consegna a Maranello riunì gli operai e chiese a un meccanico di mettere mano al motore “perché Mike deve avere qualche cavallo in più”. Quello aprì il cofano e armeggiò. Non ho mai capito se mi abbia preso in giro o se quell’auto fosse davvero più potente» (Mike Bongiorno). La Ferrari Pininfarina 212 che Roberto Rossellini regalò a Ingrid Bergman, da lei soprannominata «la mia pupa che ruggisce». «Non rubare mai una Ferrari se non sei capace di guidarla» (Gabrielle Marquez, Desperate Housewives). «Solo se i tuoi promoter mi comprano una Ferrari» (Mike Tyson a Valery Klitschko che gli aveva detto «Leggo nei tuoi occhi che vuoi batterti con me»). Kruscev all’ambasciatore italiano a Mosca: «Datemi due Ferrari e ci intenderemo su tutto». «Io la capisco. Lei mi capisce. Durante la corsa le parlo nei momenti critici e in quelli speciali, soprattutto quando la gara sta per concludersi e io temo di fermarmi prima del traguardo» (la Ferrari di Schumacher). Fabrizio Del Noce una volta raccontò d’aver impiegato un’ora e 50 minuti per andare da Roma a Montecatini in Ferrari: «Un missile». «Questa macchina va più forte del cervello» (Valentino Rossi dopo aver fatto un test di guida sulla Ferrari).