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 2014  marzo 18 Martedì calendario

VERRATTI: HA RAGIONE PRANDELLI


PARIGI – Se le sirene della Juve sono oramai un lontano ricordo per Marco Verratti, come ha confermato anche il presidente del Paris Saint Germain in occasione dell’ultimo match di Champions League, il centrocampista italiano ha ora di fronte a sé due impegni molto importanti: il primo come padre e il secondo, comunque rilevante, per un sogno chiamato Brasile. In effetti le ultime settimane per il prodigio di Pescara sono state decisamente movimentate: tra la convocazione in Nazionale, la nascita del figlio e il leggero infortunio che l’ha tenuto lontano dalla Champions, Marco non ha avuto modo per annoiarsi e anche i prossimi mesi saranno ad alta tensione.

PADRE – «Con la nascita di Tommaso penso che quella appena finita sia stata la settimana più importante della mia vita, la più emozionante al di fuori del calcio» – ha raccontato – «sono contento anche perché sono riuscito a recuperare in tempo per la partita: volevo essere almeno a disposizione e alla fine è andato tutto bene». Parlando dei suoi nuovi doveri di padre Marco ha poi aggiunto: «Non è uno sforzo e poi ho la fortuna di avere qui la mia famiglia, almeno per il primo periodo: di certo la nascita di un figlio ti fa dormire poco, però ho una ragazza splendida accanto e quindi facciamo i turni per accudire il piccolo. La gioia di tale fortuna ti dà anche l’energia giusta per recuperare più velocemente».

EMOZIONI – Anche se la sua vita è oramai a Parigi, dov’è nato anche Tommaso, Verratti non sa nascondere le emozioni che lo legano alla Nazionale e anche se sa che non ha un posto assicurato per il Brasile, vuole dare il massimo per convincere Prandelli. In effetti dopo l’ultima amichevole si è aperto il dibattito: se a Parigi è oramai un titolare inamovibile, quali sono i motivi che non lo rendono ugualmente “attraente” per la Nazionale? Al di là infatti della vecchia guardia, quello che Prandelli rimprovera a Verratti è “lo stile” e anche in qualche modo la sua posizione in campo, già ben servita dalla concorrenza. «Io non ho sentito parole dure da parte del ct ha precisato Marco e quando vengo convocato in Nazionale per me è solo un motivo d’orgoglio e cerco sempre di dare il massimo. Ci sono tanti giocatori che meritano ed è giusto che Prandelli faccia le sue scelte: io sono giovane e devo rispettare il suo giudizio, quindi devo cercare di migliorare. Di sicuro mi piacerebbe andare in Brasile, ma non credo di essere l’unico ad avere questo sogno. L’unico mezzo che ho per conquistarmi un posto ai Mondiali è di giocare bene qui, altro non posso fare. Io gioco in un certo modo e fino ad oggi il ct mi ha sempre dato fiducia, convocandomi anche quando giocavo in serie B. A 19 anni mi ha dato la possibilità d’entrare nel giro della Nazionale e per questo lo devo ringraziare a vita. Poi se ha consigli da darmi, come in questo caso, lo ascolterò, così come ho fatto tesoro dei suggerimenti di tutti gli allenatori che mi han visto crescere in questi anni».

PARIGI – Sul momento del Psg, il centrocampista ha infine sottolineato: «Quella contro il Saint Etienne è stata una vittoria importante. Se continuiamo a vincere il Monaco potrà fare quello che vuole... Otto punti di vantaggio sono un buon margine in questo momento della stagione, sta a noi gestire al meglio gli incontri che verranno da qui a maggio. Siamo un grande gruppo e questo è essenziale quando giochi a calcio perché se stai bene fuori dal campo, durante gli incontri hai una marcia in più. L’amicizia che c’è tra noi è quel plus che ci permette di trovare la soluzione giusta nei momenti di difficoltà».