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 2014  marzo 18 Martedì calendario

TRONCHETTI, TRE ALLEANZE IN 5 ANNI


Riassetti societari, una battaglia legale senza esclusione di colpi e, sullo sfondo, una girandola di operazioni che ha completamente ridisegnato gli equilibri ai piani alti della catena societaria della Pirelli. Il tutto è stato realizzato da Marco Tronchetti Provera insieme a tre promessi sposi: prima la famiglia Malacalza, poi, in rapida successione, la cordata Clessidra, UniCredit e Intesa Sanpaolo e adesso il gruppo russo Rosneft.
Gli ultimi cinque anni di Pirelli, probabilmente, resteranno agli atti come i più complicati della storia del gruppo dei pneumatici. Non di certo per i fondamentali della società, se si pensa che proprio l’investimento in Pirelli da parte dei partner scelti da Marco Tronchetti Provera ha fruttato plusvalenze clamorose. Piuttosto per gli equilibri tra i soci, vecchi e nuovi, che si sono via via succeduti nelle società a monte del gruppo. Primo fra tutti, la famiglia Malacalza.
L’alleanza con i soci liguri risale a giugno del 2009. In quella occasione il riassetto, a sorpresa, coinvolse Camfin dove il nuovo partner entrò con il 3,5%, con la facoltà di detenere fino al 25% della finanziaria. Ma a distanza di un anno la famiglia Malacalza aveva già rafforzato la presa entrando in Gpi al posto di Carlo Puri Negri e raggiungendo tra quote dirette e indirette il 25% di Camfin. Le cose si sono poi improvvisamente incrinate dopo appena due anni. La gestione del debito di Camfin e le visioni differenti di Vittorio Malacalza e Marco Tronchetti Provera sulle misure da intraprendere hanno innescato una vera e propria battaglia legale tra i due ex alleati. Per più di un anno l’accordo tra i due soci sembrava impossibile. Qualsiasi tentativo di mediazione sembrava destinato a fallire. Con l’aggravante che proprio lo stallo ai piani alti frenava il riassetto su cui stava lavorando Marco Tronchetti Provera sulla catena Camfin–Pirelli. Non a caso alcuni tentativi per superare l’empasse, come i negoziati con Investindustrial e Clessidra, alla fine non andarono a buon fine.
Alla fine proprio l’intervento delle banche, Intesa Sanpaolo e UniCredit, in veste di finanziatrici e mediatori, e la tenacia del patron della Pirelli hanno permesso di superare lo stallo con i Malacalza. L’accordo per la liquidazione del socio ligure è stato trovato a giugno dello scorso anno con l’ingresso delle banche e del fondo Clessidra nel capitale di Camfin. Per Tronchetti quell’allenza ha rappresentato anche la sua vittoria: senza aver dalla sua la forza della liquidità che gli ex partner potevano e possono tutt’ora vantare, ha ottenuto quattro anni di stabilità per poter gestire la fase finale della transizione di Pirelli, da società a sostanziale controllo familiare a public company proiettata sui mercati internazionali. Quattro anni di tempo, si diceva. Ma alla fine ne è servito molto meno: alla nuova cordata per raddoppiare il valore dell’investimento; a Marco Tronchetti Provera per trovare un nuovo partner industriale che accompagni la Pirelli in questa nuova fase e favorisca l’ulteriore sviluppo sui mercati esteri.