Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  marzo 18 Martedì calendario

ANGELA IN LOVE


Le matrone tedesche hanno un debole per gli italiani impuniti. Secoli di storia e chilometri di lungomare romagnolo sono lì a testimoniarlo. Angela aveva scartato tutti gli altri pretendenti. Quel Silvio greve, liscio come un tapis roulant e troppo anziano. Il professor Mario: algido, secchione, più noioso di un tedesco. E il composto Enrico, un bravo ragazzo, come lo definì lei con un’espressione che sulle labbra di una donna non è mai sintomo di passione. Ma alla fine è arrivato Matt. Il principe azzurro e simpaticamente un po’ buzzurro, con l’energia della giovinezza e il bottone del cappotto abbottonato zoppo che stimola tenerezze materne. Ad Angela sono crollate le difese. Si è tolta lo spread dagli occhi e lo ha guardato come la figlia di un pastore tedesco può guardare una giovane marmotta italiana. Ha congiunto in una mossa leziosa le mani ad artiglio che solitamente maneggiano forbici e ha sorriso a Matt, che dardeggiava sguardi tra l’impacciato e l’inceneritore. Lì per lì Angela ha pensato di alzarci il differenziale deficit-Pil dal 3 al 30 per cento, ma è stato solo un attimo. Poi la sua moralità calvinista ha prevalso. Fino a quando?