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 2014  marzo 07 Venerdì calendario

IL CIELO SOPRA PECHINO VERRÀ RIPULITO CON IL VELIVOLO CHE CONGELA LO SMOG


Un drone aiuterà a pulire i cieli di Pechino, grazie a un carico di sostanze chimiche capaci di combattere le polveri inquinanti. Questa la novità annunciata da Ma Yongshen, un deputato all’Assemblea Nazionale del Popolo, attualmente in corso nella capitale cinese, di frequente avvolta da una spessa coltre grigia di inquinamento.

Verrà dunque impiegato un nuovo tipo di drone che può trasportare 700 chilogrammi di componenti chimiche capaci di vaporizzare lo smog, per un raggio di 5 chilometri. Troppo poco per città intere, ma sufficiente a pulire l’aria e consentire a porti e aeroporti di continuare a essere operativi anche nelle giornate di allarme «arancione» o «rosso» per l’ambiente (secondo la nuova classifica di pericolosità dell’aria stabilita da Pechino).
Il drone, sviluppato dalla società dell’Aviazione industriale cinese, ha già compiuto cento ore di volo sperimentale e ha un’ala simile ad un paracadute da parapendio che gli consente di trasportare un peso molto maggiore rispetto a quelli ad ala fissa. Una volta innalzato in volo potrà dunque spargere nell’aria inquinata dei catalizzatori congelanti, che consentono di ghiacciare le polveri inquinanti facendole cadere al suolo. Purtroppo però i materiali necessari sono troppo costosi per applicare questa tecnologia per ripulire città intere, e sono dunque privilegiati i punti strategici vitali al funzionamento dei trasporti.
La rapidità ed efficacia del sistema è comunque più economica dell’altra tecnica utilizzata finora in Cina per ripulire il cielo quando si raggiungono livelli di crisi: inviare aerei militari per cospargere le nuvole, dall’alto, di sostanze chimiche capaci di intensificare la condensazione e provocare la pioggia.
Fra le altre ipotesi che sono attualmente allo studio c’è anche quella di costruire una sorta di aspirapolvere gigante che possa risucchiare le nuvole tossiche nei giorni di massima pericolosità – ipotesi suggestiva, ma ancora fantascientifica.
Palliativi di emergenza, ovvio, mentre il compito del Paese è ora di affrontare quella «guerra all’inquinamento» che Li Keqiang, il premier cinese, ha dichiarato mercoledì.
Il Premier però ha anche fissato il tasso di crescita della Cina per l’anno in corso al 7.5%, mentre la municipalità di Pechino ha confermato che quest’anno saranno autorizzate 20 mila nuove auto per le strade della capitale.