Paolo Siepi, ItaliaOggi 20/12/2013, 20 dicembre 2013
PERISCOPIO
Non si sente affatto, come dicono molti, odore di Democrazia cristiana. È impossibile. Non c’è spazio per un ritorno: né per i paralaici, né per i paraculo. Ci sono tre poli, uno di questi è Beppe Grillo, bravissimo. Clemente Mastella, Fi. Il Fatto quotidiano.
Forse nessuno ha voluto la degenerazione, ma oggi il sistema è tale da costringere i partiti a spennare il Paese con le tasse per amministrare lo Stato, e a demolire lo Stato con elargizioni per tenere buono il Paese. Il risultato si vede: un milione e 300 mila miliardi di deficit (oggi essi sono diventati più di 2 mila miliardi di euro, ndr); un parlamento che allarga il buco ad ogni legge finanziaria; una società senza difese di fronte alla malavita; una magistratura che vuole depenalizzare i reati nell’impossibilità di punirli; con, in più, il corteo interminabile di disservizi e di incubi che ci accompagnano nei meravigliosi weekend e nelle indimenticabili vacanze. Saverio Vertone: L’ultimo manicomio-Elogio della Repubblica italiana. Rizzoli, 1991.
L’Italia che io vorrei non è quella che in qualche sede istituzionale stabilisce la forma ottimale delle patatine fritte da imporre ai paesi membri, ma quella del Cern di Ginevra che ha saputo ben coniugare fisica teorica e sperimentale. Non l’Europa chiusa in se stessa, magari vittima dell’egemonia di un qualche Stato-nazione, ma una struttura dinamica capace di protendersi verso l’Atlantico e, al tempo stesso, di guardare all’una e all’altra riva del Mediterraneo. Giulio Giorello. Corsera.
Solo una combinazione di mancanza di senso storico e di miopia politica, di incapacità di guardare al di là del proprio naso, può far pensare che non avrà effetti di lungo termine sulla democrazia italiana il fatto che un leader che ha rappresentato e rappresenta milioni di elettori, sia stato messo fuori gioco per via giudiziaria anziché politica. Angelo Panebianco. Corsera.
La cessione delle imprese pubbliche non è una svendita del patrimonio pubblico degli italiani, come spesso si tenta di farle passare con facile retorica. La parola «svendita» è già indurre in errore, perché un simile giudizio non ammette replica e (parafrasando Churchill) riassume in sé domanda, commento e risposta. Carlo Stagnaro, Istituto Bruno Leoni.
La moneta comune europea è un crimine contro l’umanità voluto dai banchieri. E quindi tra i forconi e gli assassini che guidano la Ue io non ho dubbi: i forconi, al confronto, sono dei lord. A Bruxelles o a Francoforte invece siedono dei criminali in giacca e cravatta. Matteo Salvini, neo-segretario della Lega. Corsera.
Per togliere competenze alle regioni bastano leggi ordinarie. Insomma, si potrebbe cominciare con lo svuotarle. E poi questo è il momento buono, visto che c’è in preparazione il disegno di legge del ministro Delrio sull’abolizione delle province con la creazione delle aree metropolitane. Si potrebbe inserire lì la modifica. Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, Fi. Il Giornale.
C’è bisogno, in Italia, di una vera azione rinnovatrice e di leadership. La Germania fece (non con la Thatcher ma con il socialdemocratico Schroeder) le riforme che andavano fatte. La Gran Bretagna di David Cameron fa ora, in chiave diversa, la stessa cosa. Solo noi ne siamo incapaci, solo noi crediamo che annunci, proclami e chiacchiere siano efficienti sostituto dell’azione? Solo noi siamo condannati a non poter sconfiggere i poteri di veto di cui dispongono gli interessi che pretendono che nulla si cambi? Anche quando ormai è evidente che l’immobilismo non è più economicamente e socialmente sostenibile e che ci porta alla rovina? È arrivato il tempo di dimostrare che, anche senza catene, possiamo resistere alle sirene, ai nostri peggiori istinti. Angelo Panebianco. Corsera.
Dobbiamo riconoscere dignità politica all’esodo degli italiani dall’Istria per quella componente di ricerca della libertà che in esso è stata indubbiamente presente. Gli esuli hanno sempre denunciato, a lungo inascoltati, la vergognosa accoglienza in Italia da parte di comunisti e partigiani con sputi e minacce. Questi ricordi a noi di sinistra fanno male: ma gli episodi ci sono stati e, per quello che ci compete, dobbiamo chiedere scusa per quella viltà, per quella volgarità. Maurizio Angelini, coordinatore dell’Associazione nazionale partigiani in Veneto, in un convegno tenutosi a Padova.
Il berlusconismo e l’antiberlusconismo ossessivo sono ormai come l’uovo e la gallina. Il berlusconismo ossessivo finirà, e l’antiberlusconismo ossessivo finirà quando (e se) i risultati faranno andar via dal centro del potere una generazione di politici che fanno questo mestiere solo perché sono stati scelti personalmente da Berlusconi (e quindi sono grati per sempre a lui, non agli elettori). E d’altra parte sarà finito quando l’antiberlusconismo ossessivo si placherà, la gente non aspetterà più ore davanti alla tv in trepidante attesa di un processo (segno di inciviltà anche a sinistra), non esulterà alla notizia della decadenza da senatore di un senatore. Francesco Piccolo. Corsera.
Le privatizzazioni incidono solo sul debito lordo e lo riducono di poco. Non servono a far cassa ma a tagliare alla radice la commistione tra politica ed economia. Certo che se con una mano si privatizza e con l’altra si fa entrare Poste italiane in Alitalia, allora non ci siamo. E se si vende a Cassa depositi e prestiti, allora si tratta di privatizzazioni-truffa. Roberto Perotti, economista in Bocconi. Corsera.
«Non si saprà mai la verità sul caso di JF Kennedy. Perché essa è troppo terribile, troppo esplosiva. È un segreto di Stato. Faranno di tutto pur di nasconderla. È un dovere di Stato. In caso contrario non ci sarebbero più degli Stati Uniti». Non è questo il delirio di uno dei numerosissimi cospirazionisti convinti che l’assassinio del presidente Kennedy fu il frutto di un complotto, la cui rivelazione non mancherebbe di far vacillare l’America. No, questa riflessione è quella che ha fatto Charles De Gaulle a Peyrefitte (C’était De Gaulle, Fayard) cinque giorni dopo l’attentato. Marie-Amélie Lombard-Latune. Le Figaro.
Giovanni Lindo Ferretti (Barbarico, Mondadori) è un uomo tutto tradizione e niente tradizionalismo. Camillo Langone. Mondadori.
La maturità ti toglie l’entusiasmo della gioventù e non ti dà la saggezza della vecchiaia. Roberto Gervaso. il Messaggero.