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 2013  dicembre 20 Venerdì calendario

CUCCIARI E BONAMI UNA SORPRESA PER RAI1


L’aspetto più sorprendente di «Dopotutto non è brutto», il viaggio che Geppi Cucciari e Francesco Bonami hanno compiuto alla scoperta della bellezza, è la rivendicazione della sua estraneità all’interno del corpaccione di Rai1 (mercoledì, ore 23.11). Probabilmente il programma, scritto da Stefano Pistolini e Francesco Bonami con la collaborazione di Luca Monarca e Giovanni Todescan, era pensato per Rai5 (lo stile inconfondibile è quello, made in Paolo Giaccio) e poi, per qualche via misteriosa, è finito sull’ammiraglia. L’eterogenesi dei fini è sempre ricca di sorprese. Se, infatti, lo scopo del piccolo tour in quattro puntate era quello di mostrare nuove, inattese, segrete dimensioni del bello nell’arte, la collocazione su Rai1 ha accentuato questo carattere di eterodossia, a Torino come a Napoli, a Venezia come a Roma.
È vero, come sostiene Bonami, nel rapporto fra gli italiani e la straordinaria offerta artistica che offre il Paese (si parli d’arte classica, di contemporanea, di architettura, urbanistica o di spazi espositivi) c’è un rapporto irrisolto, fatto di ignoranza, di pregiudizi, di luoghi comuni: i grattacieli non vanno bene, il vecchio va conservato anche se si rischia l’effetto rigattiere, la storica pista di collaudo del Lingotto che sembra più bella della visionaria Bolla disegnata da Renzo Piano, la difficile individuazione della separatezza tra bello e brutto. È più interessante l’arte napoletana spiegata da Luigi Necco, volto storico di «90° minuto», o da Rafael Benitez, l’attuale allenatore del Napoli?
Il momento più divertente dell’intero viaggio è stato l’incontro con Raffaele La Capria che si è divertito a parlar male di «Les Demoiselles d’Avignon» di Picasso, cogliendo l’essenza stessa del programma: la demarcazione fra bello e brutto è più etnografica che estetica.