D.M., Panorama 20/12/2013, 20 dicembre 2013
CI CUREREMO CON NANOFARMACI E BATTERI
Nanofarmaci, maxirisultati. Di nanomedicina, ossia di principi attivi veicolati nell’organismo umano tramite microparticelle, si parla da tempo, e molto si sperimenta. Il limite finora è che le particelle dovevano essere iniettate nei pazienti, il che ne riduceva il campo di utilizzo. Ora ricercatori del Mit di Boston hanno superato l’ostacolo, mettendo a punto un nuovo tipo di nanoparticelle che possono essere somministrate per via orale e assorbite dal tratto digestivo come qualsiasi altra medicina. Le nuove nanopillole (potenzialmente in grado di trasportare qualsiasi tipo di farmaco, nell’esperimento è stato fatto con l’insulina), una volta circolanti nel sangue, potranno curare una serie di condizioni, in particolare, affermano i ricercatori, colesterolo alto, artrite, diabete e, forse, tumori. Il futuro della medicina va oltre: una società farmaceutica americana, la Seres health, si è detta pronta a produrre le prime pillole a base di batteri buoni anziché di principi attivi, utili nel trattare le patologie (come infezioni gastrointestinali) dove ha un ruolo chiave lo squilibrio dei batteri che popolano l’intestino. L’idea si inserisce nel filone scientifico emergente del microbioma, ossia l’analisi e la mappatura (come nel caso del progetto Genoma) di tutti i batteri che vivono nell’organismo, influenzano la nostra salute e possono addirittura incidere sul rischio di obesità e diabete.