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 2013  novembre 24 Domenica calendario

AFFASCINATA DAL MISTERO DELLA MERINI “LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO”


I poeti, aveva detto Alda Merini, «sono inconoscibili». Eppure, nella Pazza della porta accanto, in programma oggi al Tff, Antonietta De Lillo riesce a disegnare un ritratto accurato e profondo della poetessa scomparsa: «Tutto nasce - spiega la regista - da una conversazione lunga due giorni, avvenuta nella sua casa di Milano, nel giugno del 1995. Fu un colloquio intenso e rispettoso in cui, passando da toni struggenti ad altri che facevano sorridere, la Merini offriva il profilo di se stessa, della sua vita e soprattutto della sua grande potenza letteraria». Dall’infanzia al rapporto con la femminilità, dagli amori alla maternità, dai figli alla follia, fino alla riflessione sulla poesia e sull’arte: «Dai tempi di quel primo incontro avevo coltivato il sogno di realizzare il documentario, certe volte succede che i sogni diventino realtà. Sono convinta che la memoria delle nostre immagini non debba essere volatile, ma vada riconfermata e rivisitata». La difficoltà era trovare una prospettiva nuova perchè «della Merini si è detto tutto», provando ad andare oltre le rappresentazioni più scontate: «Io sono una donna molto facile - diceva di se stessa l’autrice -, molto normale, hanno fatto una costruzione enorme ma in fondo sono una persona di tutti i giorni, sono proprio la pazza della porta accanto».
Il film, spiega De Lillo, è stato prodotto con la «Marechiaro Film», «da me fondata con l’intento di realizzare il confronto e lo scambio tra generazioni diverse, tra cinema e rete, e di andare contro la società dell”usa e getta”, recuperando materiali importanti per la nostra memoria». Con la stessa società, intanto, De Lillo sta preparando il prossimo film intitolato Morta di soap: «Proprio prima di venire qui a Torino, ho finito la sceneggiatura, partendo da un’idea del 2009. Adesso sono convinta, è arrivato il momento di farlo». [F. C.]