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 2013  novembre 24 Domenica calendario

Wikipedia, voce "Imposta negativa" L’Imposta negativa è un concetto teorico sviluppato da Milton Friedman e Lady Rhys-Williams come strumento di politica fiscale

Wikipedia, voce "Imposta negativa" L’Imposta negativa è un concetto teorico sviluppato da Milton Friedman e Lady Rhys-Williams come strumento di politica fiscale. Lo scopo è ridurre il costo elevatissimo dell’assistenza sociale. L’imposta negativa è intesa come un’imposta personale sul reddito che, al di sotto di una determinata soglia, definita minimo imponibile, si trasforma in un sussidio. Il sussidio dovrebbe essere pari alla differenza tra il reddito standard minimo e il reddito familiare effettivo, ma inferiore al reddito standard, così da disincentivare comportamenti parassitari. Con tale sistema l’assistenza sociale dovrebbe ridursi in quanto solo i bisognosi riceverebbero i sussidi ed ogni famiglia avrebbe il minimo vitale http://www.treccani.it/enciclopedia/imposta-negativa-sul-reddito_%28Dizionario_di_Economia_e_Finanza%29/ Imposta negativa sul reddito Dizionario di Economia e Finanza (2012) imposta negativa sul reddito Trasferimento pubblico (sussidio) rientrante nell’ambito degli schemi di contrasto alla povertà di tipo tax transfer (dividendo sociale; ➔ dividendo; cittadinanza, reddito di; Earned Income Tax Credit). L’i. si dice n. per le caratteristiche stesse del sussidio. A differenza dell’i., l’i. n. sul r. (ingl. NIT, Negative Income Tax) genera un flusso monetario tra Stato e contribuente, in cui è il secondo a ricevere e il primo a versare. Mentre nel caso del dividendo sociale e del reddito di cittadinanza, il sussidio spetta a tutti i contribuenti che presentino le stesse caratteristiche (per es., assenza del capofamiglia, età, disoccupazione involontaria ecc.), la NIT prevede che legittimati a ricevere il sussidio (benificiari) siano esclusivamente (selettivamente), attraverso la prova dei mezzi, i contribuenti che detengono un reddito inferiore a quello fissato come reddito soglia, mentre i redditieri al di sopra di tale soglia sono tenuti a versare l’imposta. L’i. n. è menzionata per la prima volta da A.-A. Cournot (Recherches sur les principes mathématiques de la théorie des richesse, 1838), elaborata nella forma di NIT da M. Friedman (Capitalism and freedom, 1962), e successivamente sviluppata in modo significativo soprattutto da R.J. Lampman (Expanding the American system of transfers to do more for the poor, «Wisconsin Law Review», 1969, 2), e da J. Tobin, J.A. Pechman e P.M. Mieszkowski (Is a negative income tax practical?, «Yale Law Journal», 1967, 77). L’idea della predisposizione di uno strumento articolato, in cui coesistono due flussi monetari di segno opposto (l’i. e il sussidio), nasce dall’esigenza di collegare l’i. e la spesa sociale per il contemporaneo perseguimento dell’effettiva acquisizione dei benefici da parte dei soggetti più poveri (attraverso la prova dei mezzi) e del contenimento della spesa sociale. Tramite lo schema della NIT, il settore pubblico finanzia con un sussidio, i soggetti più svantaggiati, attraverso la tassazione dei redditieri più agiati, nella misura necessaria per finanziare il sussidio stesso. Il settore pubblico realizza così un’immediata attività di redistribuzione del reddito in applicazione del principio di equità verticale (➔ equità).