Giornali vari, 29 luglio 2013
Anno X – Quattrocentoottantaseiesima settimanaDal 22 al 29 luglio 2013Vi avevano detto«La Chiesa è in crisi di vocazionie anche i fedeli sono sempre di meno»Volevano dire: finché non è arrivato Francesco
Anno X – Quattrocentoottantaseiesima settimana
Dal 22 al 29 luglio 2013
Vi avevano detto
«La Chiesa è in crisi di vocazioni
e anche i fedeli sono sempre di meno»
Volevano dire: finché non è arrivato Francesco. Il papa argentino, in Brasile per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, ha radunato sulla spiaggia di Copacabana più di tre milioni di persone, soprattutto giovani, a cui ha gridato, con la passione che abbiamo imparato a conoscere: « I giovani portino il Vangelo per sradicare e demolire il male e la violenza. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Andate e fate discepoli tutti i popoli». Sul palco, prima di parlare, Francesco aveva fatto salire una bambina anencefala (nata senza cervello), l’aveva baciata e aveva benedetto il padre. Senza dire una parola: il gesto sostituiva qualunque discorso contro l’aborto. Molte frasi memorabili: «Il pastore deve avere l’odore delle sue pecore», «Giocate nella squadra di Gesù», «Non possiamo fare il frullato della fede in Cristo, il frullato è di banana, mela, fragola, la fede non si può frullare, non bevetevi il frullato della fede».
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Vi avevano detto
«Quelli di sinistra hanno una sola ossessione
tassare a più non posso tutti quanti»
Volevano dire: quando parlano in pubblico. In privato, invece... E invece, in pubblico, parlando a quelli della Confcommercio, Stefano Fassina, uno dei guru del Pd e viceministro dell’Economia, se n’è uscito con questa frase: «La pressione fiscale è insostenibile e c’è una connessione stretta tra questa, la spesa e il sommerso. Sì, in Italia c’è anche un’evasione di sopravvivenza. Ci sono ragioni profonde che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero a meno». Apriti cielo! I suoi stessi compagni di partito (in primis, la Camusso) hanno attaccato Fassina, finora schierato senza dubbi dalla parte della Cgil. E però, evidentemente, anche i democratici hanno finalmente capito che la pressione fiscale italiana è insopportabile (quella effettiva è del 54%) e che le pratiche per pagare le tasse fanno impazzire tutti: ogni anno le aziende dedicano 270 ore solo a districarsi tra norme e codicilli.
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Vi avevano detto
«Solo i ricchi vanno al governo
basta guardare
le loro dichiarazioni dei redditi»
Volevano dire: in realtà per far soldi c’è di meglio. Per esempio, Cécile Kyenge, bersagliata anche questa settimana da razzisti che alla festa del Partito democratico di Cervia le hanno tirato addosso delle banane (esecrazione unanime), ha denunciato un reddito annuo di appena 38.538 euro. Il membro del governo più ricco è Filippo Patroni Griffi, 333.761 euro, a cui sta dietro Annamaria Cancellieri con 319.763. Letta ha un reddito complessivo di 125.252 euro e non dichiara né immobili né automobili di proprietà. Alfano l’anno scorso ha guadagnato 106.616 euro, possiede un terreno agricolo in comproprietà a Sant’Angelo Muxaro (Ag), tre fabbricati e tre auto. Dario Franceschini denuncia 228.448 euro.
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Vi avevano detto
«Morsi non sapeva governare
I golpisti militari
rimetteranno a posto l’Egitto»
Volevano dire: non sanno governare nemmeno questi qui e nel Paese è sempre più probabile la guerra civile. L’uomo forte dei militari, al Sisi, ha chiamato la folla in piazza per farsi imporre dalle masse la dittatura. È successo invece che sono scesi a manifestare anche gli islamisti e lo scontro al Cairo fra i due schieramenti (milioni di persone) ha provocato almeno settanta morti. Il Paese è alla fame: il Fondo Monetario ha sospeso il prestito da 4,8 miliardi e anche gli Stati Uniti stanno riflettendo sull’opportunità di continuare a versare il miliardo e mezzo di dollari annui con cui finanziano da tempo immemorabile il regime.
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Vi avevano detto
«Ormai con i treni superveloci
e i controlli sulle strade
si viaggia sempre più sicuri»
Volevano dire: a meno che chi guida treni e pullman non commetta errori irreparabili. Come è successo in Italia e in Spagna. Nella notte tra domenica e lunedì, sulla A16, viadotto Acqualonga, appena dopo il casello di Avellino Ovest (direzione Napoli) un pullman Granturismo della società Mondotravel è piombato su una colonna di macchine ferme, ha sbandato, ha sfondato il guard-rail ed è precipitato di sotto. Un volo di trenta metri, al termine del quale si è spaccato in due. Trentotto morti e decine di feriti, gente di Monteforte Irpino, Giugliano, Mugnano di Napoli, Marano che erano andati in gita alle terme di Telese. Tra le vittime, oltre all’autista, anche dei bambini. In Spagna, il treno che portava 240 pellegrini da Madrid a Santiago di Compostela è deragliato alle porte della città. Il macchinista José Garzón Amo, che su Facebook si vantava della velocità a cui mandava il convoglio, stava andando a 190 all’ora, su una curva dove il limite massimo è di 90. Tra gli ottanta morti, anche un italiano, Dario Lombardo di 25 anni, studente di Lettere a Catania, che aveva perso l’aereo e aveva ripiegato su quel treno per andare a trovare la ragazza spagnola.
Treno Tra i morti nell’incidente del treno a Santiago de Compostela (vedi Fior da fiore del 27 luglio 2013) c’era anche Dario Lombardo, 25 anni, siciliano. Studente di Lettere e letteratura straniera all’Università di Catania, Dario viveva con i nonni e gli zii in provincia di Messina in un paesino che si chiama Forza d’Agrò. L’altro giorno avrebbe dovuto prendere l’aereo per arrivare a Santiago, dove l’aspettavano degli amici, ma, avendolo perso, optò per il treno (27/7)
Treno Andava a 190 chilometri orari, laddove ne erano permessi solo 80, il treno deragliato a Santiago de Compostela, Galizia, Spagna. Si contano finora 80 morti, ma tra i 95 feriti ce ne sono 36 in gravi condizioni. Fra tutte le persone delle quali i parenti dall’Italia hanno chiesto informazioni ce n’è soltanto una (un ragazzo) che finora non è stato possibile rintracciare. È iniziata la settimana di lutto nazionale. (26/7)
Santiago di Compostela - (Adnkronos/Ign) - La tragedia a Santiago di Compostela, oltre 140 i feriti. Coinvolto un treno ad alta velocità diretto da Madrid a Ferrol, nella Galizia, con più di 200 passeggeri, molti pellegrini. Come ammesso dallo stesso conducente, viaggiava a 190 km/h in un tratto con limite a 80 km/h (FOTO) (VIDEO). Su Facebook si era vantato di aver sfidato i controlli viaggiando a 200 Km/h. Farnesina: ’’Ambasciatore sul posto per verificare la presenza di italiani’’. Il primo video amatoriale (GUARDA). Le drammatiche immagini (VIDEO). Gaffe del governo Rajoy, diffuso un comunicato copia-incolla: "Dolore per le vittime del terremoto in Cina". Cammino di Santiago per 200mila pellegrini l’anno
##Ottanta morti nel disastro ferroviario di Santiago
• Sono salite a ottanta le vittime del disastro ferroviario di Santiago de Compostela, ma fra i 95 feriti ricoverati ce ne sono 36 in gravi condizioni, alcuni in pericolo di vita. Le autorità galiziane parlano anche di un giovane italiano fra le vittime (un siciliano che vive all’estero, dicono), ma dall’ambasciata italiana non arriva nessuna conferma né arrivano indicazioni ulteriori da chi ha diffuso la notizia. Smentita anche la presenza di un gruppo di italiani a bordo. [Fasano, Cds]
• Tre giorni di lutto nazionale, sette quelli sanciti dal governo regionale della Galizia, il re Juan Carlos e la regina Sofia che si sono recati a Santiago de Compostela insieme al presidente del governo Rajoy. Ogni attività ufficiale cancellata. [Ciai, Rep]
• Francisco José Garzón Amo, il conducente, è stato fermato dalla polizia, interrogato e messo sotto inchiesta. E’ lui, sotto custodia in ospedale, che viene in queste ore considerato da tutti l’irresponsabile colpevole della strage. Prima che l’esame della scatola nera, già consegnata ai magistrati, possa dire l’ultima verità sulle circostanze che hanno causato il deragliamento. [Ciai, Rep]
• Sulle cause del disastro scrive la Fasano (Cds): «L’ha detto per primo il macchinista Francisco Josè Garzon del Amo: “Andavo a 190 all’ora”. Lo confermano i calcoli dei tempi di percorrenza fra i piloni: andava a 190 all’ora. E se casomai non bastasse c’è il video. Dalla cima di un palo della ferrovia una telecamera di sicurezza riprende il treno Alvia 141 mentre imbocca velocissimo la curva A Grandera e mentre si schianta e si scompone come fosse un trenino giocattolo. 190 all’ora contro un limite massimo consentito di 80. Difficile ipotizzare un’avaria alla motrice perché proprio l’altro ieri mattina era stata revisionata e aveva passato i controlli tecnici prima di mettersi in viaggio lungo la linea Madrid-Ferrol. Sarebbe inconsistente anche l’ipotesi di un guasto al sistema di sicurezza installato lungo il tracciato. In caso di violazione dei protocolli il sistema entra in funzione automaticamente, ma stavolta sarebbe stata proprio l’alta velocità a non consentirne l’avvio».
##Spagna, strage su un treno diretto a Santiago
• Nella notte (tra 23 e 24 luglio) un treno dell’alta velocità spagnola è deragliato alle porte di Santiago de Compostela, in Galizia, Spagna del Nord. Tutte le vetture, tredici, sono uscite dai binari dopo una lunga curva, alcune si sono capovolte. Tragico il bilancio, ancora provvisiorio: oltre 55 i morti, una settantina i feriti di cui 20 gravi. A bordo del convoglio, che stava sfrecciando sulla linea Madrid-Ferrol, viaggiavano 240 passeggeri, molti diretti alla cittadina meta del famoso cammino dei pellegrini dove da oggi dovevano iniziare i festeggiamenti del patrono, l’apostolo Giacomo, subito sospesi dalle autorità. Alcune vetture sono state scaraventate su un muro che delimita la linea e sono andate in fiamme, una è volata a cinque metri di altezza. [Pasqualetto, Cds]
• Sulle cause dell’incidente, fino alla tarda serata di ieri non c’erano certezze. Ma il ministro dell’Interno spagnolo ha escluso l’ipotesi dell’attentato terroristico. Sembra che uno dei macchinisti, entrambi sopravvissuti, scendendo dal treno abbia detto, disperato: «Qué voy a hacer, qué voy a hacer», e adesso cosa faccio. Secondo El Pais ha ammesso di aver preso la curva a velocità troppo elevata, senza tuttavia spiegarne i motivi. C’è già una stima dei tecnici delle ferrovie: 180 chilometri orari, contro un limite di 80 in quel tratto. [Perosino, Sta]