Giornali vari, 10 giugno 2013
Anno X – Quattrocentosettantanovesima settimanaDal 3 al 10 giugno 2013Vi avevano detto«L’Afghanistan è pacificatoadesso ce ne torniamo a casa»Volevano dire: gli americani fingono di voler mollare, in realtà resteranno lì ancora per anni con l’obiettivo primario di dare ancora un senso all’esistenza della Nato
Anno X – Quattrocentosettantanovesima settimana
Dal 3 al 10 giugno 2013
Vi avevano detto
«L’Afghanistan è pacificato
adesso ce ne torniamo a casa»
Volevano dire: gli americani fingono di voler mollare, in realtà resteranno lì ancora per anni con l’obiettivo primario di dare ancora un senso all’esistenza della Nato. E con loro dovremo per forza restare anche noi. Conseguenza: abbiamo ancora tremila soldati sul territorio. Altra conseguenza: ogni tanto ne muore qualcuno, per esempio, sabato scorso, il capitano Giuseppe La Rosa, 3° reggimento Bersaglieri, 31 anni, da Barcellona Pozzo di Gotto (Messina): una granata lanciata contro il suo blindato, nella provincia di Farah, lo ha ucciso all’istante, ferendo tre suoi commilitoni. I talebani dicono che a tirare la bomba è stato un ragazzino di 11 anni. Riscontri sul territorio mostrano che l’autore dell’azione è un giovane di una ventina d’anni, con la divisa color sabbia dell’esercito afgano. Cioè, molto probabilmente, uno di quelli che dovremmo istruire. È il 53° italiano che cade laggiù, in un bilancio complessivo che supera le cinquemila vittime (per non contare le decine di migliaia di feriti). In teoria, ma solo in teoria, dovremmo andarcene del tutto alla fine dell’anno prossimo. Unica notizia consolante che viene dal Medio Oriente: il giornalista della "Stampa", Domenico Quirico, rapito in Siria, ha telefonato alla moglie dalla città di Qusayr e ha detto: «Sto bene».
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Vi avevano detto:
«La privacy è sacra
soprattutto in America»
Volevano dire: la privacy è sacra, finché non abbiamo bisogno di sapere a chi avete telefonato negli ultimi tempi. E come mai potremmo aver bisogno di sapere chi avete chiamato sul cellulare, a chi avete mandato un mail, che foto avete postato su Facebook, eccetera eccetera? Perché il mondo è pieno di terroristi, e non si sa mai... Ragionano così i servizi di sicurezza americani, che tengono sotto controllo in questo modo milioni di cittadini e archiviano i miliardi di dati raccolti ogni giorno in un’agenzia che si chiama Nsa (National Security Agency). Scandalo enorme, rivelato dal giornale inglese "The Guardian", grazie ai file che gli ha passato l’ex spia Edward Snowden, 29 anni, subito fuggito a Hong Kong (a proposito: Assange è sempre rinchiuso nell’ambasciata dell’Ecuador di Londra, fatto che ha provocato, lunedì scorso, la rimozione dell’ambasciatrice Ana Alban). Unico problema per gli indignati: è tutto legale. Gli ascolti sono autorizzati dal Patriot Act del 2001 (varato dopo l’11/9), il Parlamento è stato sempre informato, democratici e repubblicani difendono concordi Obama. Unici a gridare: i giornali, qualche radicale e, naturalmente, Al Gore.
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Vi avevano detto
«Il 1° luglio lascereno l’Iva al 21%
non ci sarà il previsto aumento di 1 punto»
Volevano dire: ci piacerebbe, anche perché la lobby dei commercianti e degli albergatori è contrarissima. Ma come si fa? Bisognerebbe prima trovare da qualche altra parte almeno due miliardi, o forse quattro. Quindi: forse si rinvierà l’aumento a dicembre, forse si aumenterà l’Iva di mezzo punto, forse si aumenterà l’Iva su alcuni prodotti che ce l’hanno al 4 o al 10%, forse si porterà l’Iva al 22% solo su certe merci o servizi meno popolari, forse si rivedrà il paniere, forse troveremo i soldi disboscando la giungla delle agevolazioni fiscali... «Tagliare l’Iva è duro», ammettono i tecnici del ministero del Tesoro. E intanto il 1° luglio si avvicina.
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Vi avevano detto
«Caduto Bersani, il Pd non potrà
che affidare la riscossa a Matteo Renzi»
Volevano dire: proprio perché a questo punto l’ascesa di Renzi è più probabile, faremo di tutto per rendergliela impossibile. Agli odiatori del sindaco di Firenze hanno dato una grossa mano Napolitano e Berlusconi, spedendo a Palazzo Chigi Enrico Letta: un ex della Margherita, un cattolico, un giovane, uno che Renzi non può permettersi di rottamare. I due si sono incontrati sabato scorso a Palazzo Vecchio e hanno concordato quanto segue: Renzi non darà fastidio al governo, e Letta lo appoggerà nella corsa alla segreteria (se il sindaco si candiderà). Intanto però i bersaniani stanno manovrando per rinviare il congresso, magari all’anno prossimo. O, se possibile, ancora più in là...
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Vi avevano detto
«Nel giorno dei ballottaggi
per il sindaco
la gente tornerà a votare»
Scriviamo di lunedì mattina e non conosciamo ancora i risultati. Ma una cosa è sicura: sono andati alle urne ancora meno italiani di 15 giorni fa. La gente, a quanto pare, non si fa gasare nemmeno da Grillo, che ha passato l’ultima settimana a sbraitare in Sicilia e a insultare due deputati cinquestelle di Taranto che, stufi del martellamento quotidiano, si sono iscritti al gruppo Misto. Secondo gli esperti è solo l’inizio di uno sfaldamento che sarà sempre più rapido. Non è solo cronaca: se al Senato si formasse un gruppetto di ex-grillini sufficiente a dar vita a una maggioranza di sinistra...