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 2013  giugno 03 Lunedì calendario

Anno X – Quattrocentosettantottesima settimanaDal 27 maggio al 3 giugno 2013Vi avevano detto«Lo sanno tutti:la primavera comincia a marzo,l’estate a giugno»Invece continua l’inverno, e con l’inverno una pioggia incessante che, secondo gli esperti, non darà pace al nostro Nord per molte settimane e sta intanto allagando l’Europa centrale: la Moldava ha straripato, il Danubio e il Reno sono gonfi fino al limite dell’esondazione, nella Repubblica Ceca è stato d’emergenza in sei regioni su 14, l’isola di Kampa, al centro di Praga, è sommersa, è massimo allarme anche in Germania, Ungheria, Austria, Svizzera

Anno X – Quattrocentosettantottesima settimana
Dal 27 maggio al 3 giugno 2013

Vi avevano detto

«Lo sanno tutti:
la primavera comincia a marzo,
l’estate a giugno»

Invece continua l’inverno, e con l’inverno una pioggia incessante che, secondo gli esperti, non darà pace al nostro Nord per molte settimane e sta intanto allagando l’Europa centrale: la Moldava ha straripato, il Danubio e il Reno sono gonfi fino al limite dell’esondazione, nella Repubblica Ceca è stato d’emergenza in sei regioni su 14, l’isola di Kampa, al centro di Praga, è sommersa, è massimo allarme anche in Germania, Ungheria, Austria, Svizzera. Si contano finora una decina di morti. Gli statistici dicono che un maggio-giugno così non si vedeva dal 1991. Unica eccezione: il nostro Mezzogiorno, dove sta arrivando un caldo torrido.

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Vi avevano detto

«Il M5S alle elezioni comunali è crollato
adesso Grillo deve cambiare tattica»

Grillo invece risponde: «Nel 2008 a Roma il Pd raccolse 521.880 voti che alle amministrative sono diventati 267.605 (-254.275 voti, con un calo percentuale del 48%). Nello stesso confronto il Pdl è passato da 559.559 voti a 195.749 (-363.810 voti, con un calo percentuale del 65%). Il M5S, che nel 2008 muoveva i suoi primi passi, nella corsa per il Campidoglio ottenne 40.473 voti, cresciuti ora a 130.635 (+90162 voti e + 222%). Andamento che è poi ripetuto più o meno simile anche dai numeri di Ancona, Siena ed Avellino ». Il comico genovese ha passato la settimana ad attaccare tutto e tutti, prima di tutto gli elettori che non lo hanno votato e che appartengono, secondo lui, all’Italia dei mantenuti, poi la Gabanelli - rea di aver chiesto conto dei profitti del blog - e persino Stefano Rodotà, che Grillo voleva al Quirinale e che adesso è solo «un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi». Anche Rodotà aveva considerato perse le elezioni per il M5S e criticato la tattica del suo capo. Domenica prossima, ballottaggi (tra cui lo scontro Marino-Alemanno per il sindaco di Roma).

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Vi avevano detto

«Il governo farà di tutto
per evitare l’aumento dell’Iva»

Ma l’Europa non vuole: da Bruxelles ci hanno assolto dalla procedura d’infrazione per troppo deficit (avremmo dovuto pagare una sanzione da 8 miliardi), ma ci hanno anche raccomandato di trasferire, un po’ per volta, il peso fiscale dai redditi ai consumi. Sarà difficile non ascoltarli, anche perché per non alzare l’Iva al 22% dal 1° luglio si dovrebbero trovare da qualche parte quattro miliardi di euro. L’uscita dalla procedura d’infrazione potrebbe metterci a disposizione, nel 2014, una dozzina di miliardi. Ma contro le forti voglie di spesa di troppi esponenti di Pd e Pdl, hanno parlato sia il governatore Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali, che il presidente del Consiglio Enrico Letta, al Festival dell’Economia di Trento. Il senso dei loro discorsi è chiarissimo: basta debiti.

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Il primo ministro turco, Recep Tayyp Erdogan, voleva costruire una moschea e un centro commerciale nella piazza Taksim di Istanbul e per farlo doveva abbattere 600 alberi. Ma, arrivate le ruspe, queste si sono trovate la strada sbarrata da migliaia di manifestanti, che hanno cominciato una lunga battaglia, in corso tuttora, prima in difesa delle piante, poi contro il governo, diventato, a parer loro, troppo islamista e autoritario. Gli scontri, cominciati lunedì 27 maggio e allargatisi via via a un centinaio di città, sono ancora in corso e il bilancio è piuttosto pesante: quasi duemila fermati in tutto il paese, cinque accecati dai lacrimogeni sparati dalla polizia ad altezza d’uomo, forse due morti (ma la notizia è stata smentita). Erdogan aveva da ultimo proibito di vendere alcolici tra le 22 e le 6, vietato i baci in pubblico, le gonne sopra il ginocchio e le gambe scoperte nella pubblicità, censura anche sulle soap operas, velo obbligatorio a scuola, ecc. Si parla di primavera turca e di una nuova edizione delle rivolte degli indignados. Ma Erdogan, dal 2002, ha vinto tre elezioni di seguito, con consensi che superano il 50% e adesso ha risposto con molta durezza, in tv e con la polizia, ai suoi contestatori.

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A Roma una ragazzino gay di 16 anni, tormentato dai compagni (e anche dal padre), s’è buttato alla fine dalla finestra della scuola (terzo piano), cavandosela con una frattura delle gambe grazie alle macchine parcheggiate in strada che hanno attutito il colpo. In Francia intanto si scopre che due francesi su tre sono d’accordo con le nozze tra persone dello stesso sesso e che i dubbi, casomai, riguardano le adozioni: cinquanta favorevoli, cinquanta contrari. In Italia siamo ancora lontani da questi livelli di consapevolezza: a Segrate (Milano) una catechista sessantenne dell’oratorio di San Felice ha spiegato ai ragazzi che si preparavno per la cresima che l’omosessualità è una malattia.