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 2013  maggio 13 Lunedì calendario

Anno X – Quattrocentosettantacinquesima settimanaDal 6 al 13 maggio 2013Politica e sentenzeVi hanno detto:«Alla prima condannaBerlusconifarà cadere il governo»Volevano dire: Berlusconi farà di tutto perché sia il Pd a far cadere il governo

Anno X – Quattrocentosettantacinquesima settimana
Dal 6 al 13 maggio 2013

Politica e sentenze

Vi hanno detto:

«Alla prima condanna
Berlusconi
farà cadere il governo»

Volevano dire: Berlusconi farà di tutto perché sia il Pd a far cadere il governo.

Berlusconi voleva che i suoi processi fossero trasferiti dal tribunale di Milano, sede a suo dire altamente prevenuta, a quello di Brescia. La Cassazione ha risposto no. Poi è arrivata la condanna a quattro anni per i fondi neri Mediaset, con cinque di interdizione dai pubblici uffici, significa che il Cav, se la Cassazione tra un annetto non rimetterà tutto in discussione, dovrà lasciare il Senato e non potrà partecipare alle prossime elezioni. Come ha reagito però il nostro uomo? Ventiquattr’ore di silenzio, poi i soliti attacchi e infine una manifestazione a Brescia, sabato scorso, dove, attaccando i giudici, ha confermato il pieno appoggio a Enrico Letta: il Cavaliere cioè adopera il tema della giustizia (sta per arrivare anche la sentenza su Ruby) per spaccare il Partito democratico. A Brescia infatti l’hanno contestato quelli di 5 Stelle e quelli dei centri sociali, ma non quelli del Pd, paralizzati dalla paura di far cadere un governo che è guidato da uno dei loro. Riuniti a Roma per eleggere il successore di Bersani, i democratici hanno trovato un accordo su Epifani, un nome che lascia in sella lo stesso gruppo dirigente di sempre (Bersani-Letta-Franceschini) e che si tenterà di confermare anche al congresso di ottobre. Un nome debole, però, già contestato da quelli di OccupyPd, da Pippo Civati e dalle altre tribù dell’ala sinistra.

dal governo di larghe intese contestato da una parte della base e riuniti a Roma per eleggere segretario Epifani, già capo della Cgil e punto di equilibrio tra la dozzina di tribù da cui è formato oggi il partito.

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La torre abbattuta dalla nave

Vi avevano detto

«La tragedia di Genova?
È stata colpa
di due motori bloccati»

Volevano dire: È stata colpa dei due rimorchiatori, è stata colpa del comandante, è stata colpa del pilota, si sono guastate le bombole di aria compressa, la Jolly Nero andava troppo veloce, lo spazio disponibile era troppo poco, erano troppo vicini al molo, se non fossero state le 23.30 quando c’è il cambio di turno dei piloti non ci sarebbero stati nove morti, è stata la sfortuna, la torre è stata costruita troppo a filo della banchina, il porto di Genova non ce la fa più... I sindacati hanno scioperato, i magistrati hanno messo sotto inchiesta Roberto Paoloni e Antonio Anfossi (comandante e pilota), dei nove morti otto sono stati sepolti domenica, il corpo del nono sta ancora in mare.

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Femminicidi

Vi avevavno detto:

«In Italia si ammazzano
sempre più donne»

Volevano dire: anche se i numeri non lo confermano, finalmente ci vergogniamo.

Intanto il caso più clamoroso di violenza sulle donne questa settimana viene dagli Stati Uniti: a Cleveland, Ariel Castro, 52 anni, ex autista di autobus adesso finalmente in galera, ha tenuto prigioniere e violentato per una decina d’anni Amanda Berry, Giona DeJesus e Michelle Knight (ricoverata in ospedale con la mandibola fratturata). Neanche in Italia però ci siamo fatti mancare la razione settimanale di orrori: Massimo Gramellini, da Fazio, ha raccontato la storia di Maria Immacolata Rumi, 53 anni, sei figli, ammazzata di botte dal marito Domenico Laface, ora in carcere, e sepolta giovedì 9 maggio tra poche lacrime e nessun rappresentante delle istituzioni. Poi c’è stata, martedì 7, la donna che alle 8 del mattino di martedì 7 maggio stava entrando nell’ospedale di Cuggiono (tra Milano e Novara) e uno scooterista le si è accostato e le ha spruzzato in faccia della soda custica. Storie orrende, eppure i dati Istat - gli unici da prendere in considerazione - dicono che nel raffrtonto con gli anni scorsi gli omicidi in genere e gli omicidi sulle donne in particolare sono diminuiti. È la nostra sensibilità, allora, che s’è fatta più acuta.

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Deputati e senatori

Vi avevano detto:

«Questo è il Parlamento
più nuovo della storia»

Ed è vero, con 612 nuovi eletti è cambiato, rispetto a prima, il 64,5 per cento dei nostri rappresentanti. Ma allora perché, per esempio, alla presidenza delle commissioni parlamentari, sono rimasti tanti rappresentanti della legislatura precedente, cito a caso il pugliese Antonio Azzolini alla commissione Bilancio del Senato, che stava già lì nel 2008-2013, o l’ex ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli (72 anni, in Parlamento dall’epoca di Almirante) ai Lavori Pubblici sempre del Senato, o il democratico Cesare Damiano alla commissione Lavoro della Camera? Berlusconi è riuscito a vincere anche la partita della commissione Giustizia di Palazzo Madama, dove è andato Nitto Palma nonostante la resistenza dei democratici a cui non era piaciuto che Palma avesse partecipato alla manifestazione berlusconiana di Palazzo di giustizia a Milano (lo scorso 11 marzo). Ma anche per Nitto Palma c’è stato alla fine un occhio di riguardo: è un ex ministro...

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Lavoro

Vi avevano detto

«Per produrre di più bisogna
stare in ufficio sette giorni su sette»

Ma forse non è vero: Nicola Mendelsohn, 41 anni, appena nominata capo di Facebook per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa (ha il grado di vicepresidente), lavora dal lunedì al giovedì e dedica il resto del tempo alla famiglia. Nel Gambia è stata istituita di recente una settimana lavorativa di quattro giorni per tutti, manager e dipendenti, maschi e femmine. Nello Utah un esperimento analogo ha coinvolto tre anni fa oltre 17mila lavoratori.

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