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 2013  agosto 04 Domenica calendario

AMORI E OMICIDI A POMPEI

Amori, complotti, omicidi e l’incombente catastrofe dell’eruzione Vesuvio. Siamo all’epoca di Nerone, Vespasiano e Tito, tra il 64 e l’81 d.C. Nel romanzo «Vesuvius», edito da Salani, Marisa Ranieri Panetta guida i lettori nella Roma e nella Pompei di duemila anni fa, con la maestria che le deriva dalla pratica di archeologa e di saggista. L’idea del libro è nata da questa esperienza. «Per motivi professionali - racconta - ho percorso tante volte le strade di Pompei, entrando nelle case, negli edifici pubblici, dove si ritrovano ancora nomi, pensieri, imprecazioni, notizie di vita quotidiana. E ho finito col sentire quasi la presenza fisica delle persone che si sdraiavano nei triclini, andavano a pregare Iside o discutevano nella basilica». Ma non si può capire la vita di Pompei senza parlare di Roma. Così l’autrice ha fatto scorrere la vicenda di due amanti, Flavia e Lucio Ceio, su due binari paralleli: da una parte la città campana, dall’altra quella che rappresenta il centro del potere. Le descrizioni di Roma sono quelle che derivano dalle fonti antiche, che Ranieri Panetta ben conosce. Si passeggia nei mercati dove la merce è di prima qualità come in nessun altro posto, ci si mescola alla folla delle strade dove spiccano gli abiti sgargianti degli orientali e il parlare svelto dei greci. Ci si sofferma nelle piazze dove si esibiscono equilibristi, maghi, suonatori di timpani, incantatori di serpenti arrivati da ogni parte dell’impero. Si assiste ai funerali di Poppea, alla folle corsa delle quadrighe nel Circo Massimo, con le matrone che si piegano sotto il peso dei gioielli e gli uomini che si scambiano frasi sconce a voce alta. Si partecipa all’inaugurazione dell’Anfiteatro Nuovo (il Colosseo): una festa indimenticabile che durò cento giorni.
Lauretta Colonnelli