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 2013  luglio 29 Lunedì calendario

L’UOMO CHE PARLA ALLE PIANTE

Bernardo Notargiacomo, romano, quarantenne, autore di testi per la pubblicità, una dozzina di anni fa ricevette una strana eredità. «Mio nonno paterno era morto e mi aveva lasciato un grande terrazzo pieno di piante, compresa una yucca alta due metri. Non sapevo niente di palme, né di altre creature vegetali. Cominciai a curare quelle del nonno e scoppiò una passione. Andavo a dormire con i libri di botanica, cominciai a frequentare i vivai e un tipo strano che abita dalle parti di Acilia e ha raccolto piante rare in giro per il mondo. Imparai tutto sui rinvasi, le talee, le potature». Nel tempo libero Bernardo andava a sedersi sotto i grandi alberi dell’Orto botanico, appoggiava la schiena contro i tronchi possenti e ascoltava. Si stupì una notte, mentre camminava vicino alle Terme di Caracalla, accorgendosi che le grandi chiome dei pini e dei lecci erano più luminose dei lampioni che le illuminavano. È così che un giorno gli nacque l’idea del suo primo libro. Si intitola «La memoria degli alberi» e lo ha pubblicato Piemme. Racconta la storia di Joan Blanco, un bambino un po’ introverso che una mattina comincia a percepire il linguaggio delle piante. Il grande albero cresciuto in un angolo solitario del giardino gli racconta la storia del suo popolo. Gli rivela come gli alberi chiamano gli uomini quando ne parlano fra di loro: scortecciati, semoventi, cortecce rosa, senza foglie, popolo della superficie e in tanti altri modi. «Ma gli sradicati è quello riconosciuto da tutti». Gli spiega come le tribù vegetali migrano da sempre alla ricerca dell’ambiente ideale per sopravvivere, crescere e moltiplicarsi. Come i semi corrono nel vento per assaggiare la terra, per vivere o morire. Diventato adulto e naufrago verrà salvato da una zattera di noci di cocco, che gli parlano con vocine di bimbi, di notte lo cullano con i loro canti e quando ha fame si sacrificano per nutrirlo. Finché non approda nella terra delle foreste per affrontare un’altra avventura.
Lauretta Colonnelli