Gino Pagliuca, Corriere della Sera 30/08/2013, 30 agosto 2013
SECONDA RATA IMU E TARES, CHI PAGA
Sarà un autunno caldo per i proprietari di immobili. Perché sono ancora molte le scadenze da rispettare. Dal pagamento della seconda rata Imu per le case che non sono state esentate al versamento della Tares che poi verrà sostituita dalla service tax. I prossimi quattro mesi sono costellati di scadenze e oltretutto facendo tesoro dell’esperienza maturata negli ultimi anni certo non si possono escludere ulteriori sorprese. E con il nuovo anno ricomincia il giro.
Ma vediamo quali sono le date da appuntarsi sul calendario; cominciando dal 30 settembre. Questa è la scadenza che i Comuni hanno per approvare i loro bilanci di previsione e quindi stabilire le aliquote 2013 per l’Imu e per la Tares. I margini di manovra in fatto di Imu appaiono risicati perché le seconde case sono quasi ovunque già tassate al massimo previsto dalla legge, l’1,06%. Ulteriori rialzi sugli immobili locati o su quelli strumentali alle attività lavorative potrebbero avere effetti sociali non indifferenti e comunque migliorerebbero di poco i conti municipali.
Attorno al 15 ottobre dovrebbe arrivare la legge di Stabilità dove verrà formalizzata l’abolizione anche della seconda rata dell’Imu per chi non ha pagato quella di giugno. Il Consiglio dei ministri del 28 agosto infatti non ha abolito il tributo per l’abitazione principale, gli immobili assimilati e i terreni agricoli, ma ha solo sancito un accordo politico in tal senso; in questo mese e mezzo bisognerà trovare la copertura necessaria per fare fronte al buco nelle entrate.
A dicembre i comuni dovranno obbligatoriamente chiedere l’ultima rata 2013 della Tares, la nuova imposta dei rifiuti; la rata comprenderà anche una maggiorazione di 30 centesimi a metro quadrato da versare alle casse erariali, Un recente pronunciamento del ministero dell’Economia ha escluso la possibilità di ulteriori dilazioni ai primi mesi del 2014. Per ora i comuni hanno inviato i bollettini per il pagamento delle prime rate.
Il 16 dicembre rimane confermato l’appuntamento con la seconda rata per il 2013 dell’Imu. Una magra consolazione per i contribuenti sarà che nella maggior parte dei casi il saldo pagato quest’anno risulterà inferiore a quello versato nel 2012. Per una semplice ragione: lo scorso anno la prima rata era stata pagata con aliquota fissa 0,76%, quest’anno invece si è adottata quella deliberata nel 2012 dal Comune (quasi sempre più alta).
A gennaio 2014 comincerà il tormentone della service tax : i precedenti non lasciano spazio all’ottimismo sui tempi che saranno necessari per conoscerne il costo preciso.
Infine, tra maggio e luglio 2014 i proprietari di immobili soggetti nel 2013 a Imu e non locati dovranno fare i conti dell’Irpef da pagare sul valore catastale delle loro proprietà.
Gino Pagliuca
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Deduzione
‘‘L’imposta diventa invece deducibile riducendo il carico tributario per le imprese per quanto riguarda gli immobili usati nello specifico per l’attività dell’azienda. La nuova norma vale per le imprese ma anche per gli esercenti arti e professioni. In questa maniera il regime di indeducibilità verrà ridotto al 50% anche se nulla potrà essere salvato sulle abitazioni sia personale che di proprietà dell’azienda che però non servono all’attività.
Esenzione
‘‘La seconda rata dell’Imu non dovrà essere pagata dalle aziende anche sui cosiddetti beni-merci. Si tratta di quegli immobili che sono stati costruiti ma che non sono mai stati venduti anche se era questo l’obiettivo iniziale. L’esenzione rimarrà valida per tutto il periodo in cui non verrà modificata la destinazione d’uso mentre non sarà più possibile approfittarne se gli immobili verranno affittati in attesa della vendita.
Gettito
‘‘Con il termine gettito fiscale si intende l’insieme delle entrate nelle casse dello Stato che derivano dall’imposizione fiscale di questo sui cittadini contribuenti, rappresentando di fatto la parte più cospicua delle entrate statali. Può essere riferito anche al singolo tributo sul contribuente. La percentuale del gettito derivante da ciascuna imposta dipende dall’entità dell’imposta stessa (aliquota) e dal numero dei soggetti coinvolti nonché dalla rispettiva base imponibile.
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SCADENZE:
1) RESTA IL PRELIEVO IMU SULLE SECONDE CASE - Il 16 dicembre 2013 scade la seconda rata dell’Imu; la prima rata di giugno è stata calcolata sulla base delle aliquote varate lo scorso anno dal Comune e quindi, nei casi in cui non fossero mutate le condizioni di possesso o di utilizzo dell’immobile, era pari alla metà del totale versato nel 2012. Il saldo invece avviene sulla base delle aliquote varate dal Comune per quest’anno effettuando il calcolo dell’intero tributo e detraendo l’acconto.
Esempio: seconda casa del valore originario di 1.000 euro, aliquota 2012, 0,8%, aliquota 2013, 1,06%.
Nel 2012 sono stati pagati complessivamente 1.344 euro, a giugno 2013 ne sono stati versati 672. Siccome il totale 2013 sarebbe di 1.781 euro, il saldo sarà di 1.109 euro.
Chi deve pagare? Tutti i proprietari di immobili che non appartengano alle tipologie esentate. Le ricordiamo: l’abitazione principale del contribuente e per tale si intende l’immobile in cui si abbia contemporaneamente residenza fiscale e domicilio abituale; le abitazioni di edilizia popolare e in cooperativa indivisa, gli immobili di appartenenti alle Forze armate o alle Forze di polizia trasferiti per motivi di servizio, i terreni agricoli e gli immobili rurali utilizzati dagli agricoltori, gli immobili invenduti dei costruttori.
Il pagamento può avvenire con bollettino postale o modello F24.
2) TARES MAGGIORATA FINO A 40 CENTESIMI PER METRO QUADRO - A dicembre arriverà il conto della Tares, la nuova versione della tassa sui rifiuti introdotta dal decreto Salva Italia del dicembre 2011. Finora i comuni hanno inviato i primi bollettini calcolati sulla base applicata nel 2012. Il conguaglio, che potrà essere effettuato solo su un bollettino unico per tutta Italia o mediante F24, rischia di essere pesante soprattutto per le famiglie numerose e per le categorie produttive perché il tributo dovrà maggiormente tenere conto dell’attitudine a «produrre rifiuti» del contribuente ed è logico che una famiglia di cinque persone abbia più spazzatura da raccogliere di un single, o che una pescheria abbia più rifiuti di un negozio di arredi.
La rata di dicembre, oltre a ripagare completamente i Comuni del costo del servizio di raccolta e smaltimento, sarà maggiorata di un contributo di 30 centesimi (elevabili a 40) per metro quadrato per i cosiddetti servizi indivisibili e che saranno incassati dall’Erario.
Secondo le stime della Cgia di Mestre il costo complessivo per i contribuenti sarà di 8 miliardi di euro a fronte di 6,1 miliardi pagati nel 2012, con un incremento medio quindi del 27%. La vita di questa nuova imposta però rischia di essere ancora più breve di quella dell’Imu: insieme alla patrimoniale infatti confluirà nella nuova service tax a partire dal 2014.
3) IL SALDO 2013 E’ DOVUTO DAI PROPRIETARI DI A/1, A/8 e A/9 - Uno degli aspetti che fa più discutere del decreto del governo è quello che riguarda l’esenzione dall’Imu anche per le case di lusso.
Il problema in realtà esiste solo in parte perché se il testo del decreto che arriverà nei prossimi giorni in Gazzetta ufficiale confermerà quanto scritto nella bozza, i proprietari delle case appartenenti alle categorie catastali di maggior valore, le A/1 (abitazioni signorili); le A/8 (ville) e le A/9 (dimore storiche) continueranno a pagare.
Nella bozza di decreto infatti l’eliminazione della prima rata dell’Imu non è prevista per tutte le abitazioni principali ma solo per le abitazioni principali che erano state esentate dal pagamento della prima rata (che invece questi immobili hanno pagato). Quindi al massimo la legge di stabilità, con cui non verrà abolita l’Imu 2013 tout court, ma solo la seconda rata, potrà esentare dal pagamento del saldo anche queste abitazioni ma ben difficilmente potrà decidere addirittura un rimborso di quanto pagato a giugno. Va però detto che gli immobili in questione non sono molti: su un totale di circa 33,5 milioni di case in Italia le A/1 sono 36.154, le A/8 35.007 e le A/9 2.519. Complessivamente rappresentano lo 0,22% degli immobili residenziali e oltretutto solo in parte sono abitazioni principali.