Alessandro Carlini, il Venerdì 30/8/2013, 30 agosto 2013
I MUPPET IRANIANI, LA PRIMA SATIRA SUGLI AYATOLLAH
Sono passati circa 20 anni da quando i pupazzi di Spitting Image, il celebre programma di satira che si prendeva gioco di Margaret Thatcher e perfino della regina Elisabetta, sono scomparsi dalla tv britannica. Ma uno show molto simile e di altrettanto successo ha tenuto incollati di fronte ai teleschermi milioni di iraniani. Come racconta il Times, la prima serie di Shabake Nim (mezzo canale) è andata in onda per otto settimane sul canale via satellite Manoto 1 con un grande successo, ma anche forti critiche da parte del regime di Teheran e dei cittadini più conservatori. Per evitare ogni forma di persecuzione, gli autori lavorano negli studi dell’emittente a Londra e lì sono in grado di inventare le loro storie senza alcuna forma di influenza e censura. Ne è uscito un programma esilarante, con le caricature, fra gli altri, dell’ex presidente Mahmud Ahmadinejad, sconfitto alle recenti elezioni, e il suo predecessore Akbar Rafsanjani. Per prendersi gioco proprio di Ahmadinejad, e della sua cocente debacle, è stato realizzato un video in cui i pupazzi di generali e leader religiosi cantano in una sua ipotetica festa di addio. Nella serie vengono toccati anche gli aspetti meno divertenti della vita politica e sociale nazionale, a partire dalla pena di morte sempre più usata nel Paese. In una scena il capo della magistratura, Sadegh Larijani, promuove un canale tv del governo dedicato alle esecuzioni e alla tortura dei prigionieri. Nel caso in cui però le impiccagioni siano «troppo mondane per gli spettatori», il pupazzo di Larijani propone l’acquisto di immagini sulle decapitazioni in Arabia Saudita, affermando che sono la ciliegina sulla torta.
Fra i personaggi, due grandi assenti. Prima di tutto il nuovo presidente, Hassan Rowhani, il cui pupazzo non è stato realizzato all’inizio del programma perché veniva considerato come un outsider alle elezioni presidenziali, con ben poche possibilità di vittoria. In caso di una nuova serie sarebbe però uno dei primi a comparire. Difficile che invece venga rappresentato l’ayatollah Ali Khamenei, il leader supremo religioso dell’Iran. Gli autori hanno cercato a lungo un suo interprete, ma non sono riusciti a trovare nessuno in grado di riprodurre la sua voce: fra le possibilità che erano state valutate quella di dargliene una alla Darth Vader, l’oscuro personaggio di Guerre stellari. Intanto il regime ha cercato di arginare questa «deriva» occidentale nei programmi televisivi. Ma senza successo. Gli iraniani continuano a installare le antenne paraboliche sui loro tetti: a Teheran oltre la metà delle famiglie si informa guardando le tv straniere, grazie alle parabole.