Maurizio Porro, Corriere della Sera 23/8/2013, 23 agosto 2013
LA MAESTRIA DI KAZAN TRA DUE AMANTI INFELICI
È vero che umanamente Elia Kazan, quando fece i nomi di sospetti comunisti alla caccia alle streghe maccartista, toccò livelli bassissimi, ma è anche vero che non si trova un suo film brutto o inutile e Fronte del porto fu il risultato di quel brutto periodo. Qualche anno fa quando prese, in ritardo, l’Oscar alla carriera, metà del pubblico polemicamente non si alzò e non applaudì l’autore di Viva Zapata , Un tram che si chiama desiderio , America America , Il compromesso , ma se perdoniamo John Ford per la sua indianofobia, graziamo anche Kazan per quel momento di debolezza. Tutto per consigliarvi caldamente, come ogni estate, di (ri)vedere Splendore nell’erba , gran stagione 1961, uno dei melò più perfetti e commoventi della storia: sfido chiunque, dopo la struggente scena finale e i versi di William Wordsworth del titolo, a non sentirsi lo stomaco attorcigliato come un nodino. Tutto perché Natalie Wood, la magnifica bambina prodigio di Sentieri selvaggi , vorrebbe amare Warren Beatty (con lei nella foto) , rampollo yankee d’una ricca famiglia che subisce poi l’infausta Depressione del ’29. Detta così è facile, ma Kazan su una sceneggiatura di ferro di William Inge che ha vinto l’Oscar, apre mille parentesi e mille sfumature, fa entrare sul set Freud dalla porta principale e mette una tale verità che vorremmo a tutti i costi che la partita amorosa andasse in porto, che non ci fosse il salto di classe, che i magnati non si buttassero dalla finestra, che le girls non sfilassero coi lustrini, che i genitori middle class fine anni 20 nel Kansas non fossero così ottenebrati dal conformismo e sessuofobi, prenotando pazienti carenti di affetto e pieni di complessi di colpa agli psicanalisti di cui il cinema, anche insegnando come in questo caso a combattere da soli con le proprie nevrosi, non fece più a meno. Nel cast caratteristi di chiara fama (Pat Hingle, il padre di lui), comparse diventate famose (l’altmaniana Sandy Dennis) e il commediografo alla Miller William Inge (il reverendo), pittore impressionista di way of life americane (vedi Picnic ).
Gli amanti infelici sono Natalie Wood di cui siamo rimasti orfani presto e misteriosamente e Warren Beatty che invece ce lo siamo goduti ma che aveva in gioventù una scanzonata, seducente malinconia poi perduta.