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 2012  settembre 04 Martedì calendario

OTTO «Abbiamo fatto una partita di altissimo livello, una grande prestazione da parte di tutti, perché non è facile venire a Milano e vincere

OTTO «Abbiamo fatto una partita di altissimo livello, una grande prestazione da parte di tutti, perché non è facile venire a Milano e vincere. Adesso è una Roma da otto, completa, anche perché per affrontare una squadra come l’Inter bisognava fare un grande match. Speriamo di fare un grandissimo campionato» (Francesco Totti dopo la partita Inter-Roma finita 1-3). CENA «Osvaldo? Per l’assist mi dovrà offrire una cena. Prima che iniziasse la ripresa ci siamo messi d’accordo: io o lui avremmo fatto gol, l’ha segnato Daniel ed è stata una rete pesantissima» (Francesco Totti). CALO «Abbiamo avuto un calo psicologico, non tecnico» (Andrea Stramaccioni, allenatore dell’Inter). REMARE «È chiaro che la maglia bianconera è diversa, pesa di più, ma lo sapevo già. Io sono tornato in silenzio, pensando solo ad allenarmi e a giocare bene. Non mi sento un top player e non mi interessa che non sia arrivato un fuoriclasse. La cosa bella della Juve è che qui remiamo tutti dalla stessa parte» (Sebastian Giovinco, ora alla Juventus). UNIFORMITÀ «Ho pagato la mia adattabilità a ruoli diversi: regista, mezzala, trequartista. Così, su di me non c’è uniformità di giudizio. È tutto un: sì, è bravino ma… Sì, può fare la mezza punta ma non lo è di natura… Sì, ha il passo della mezzala ma, mmm… Da una parte è un vantaggio poter stare dappertutto, dall’altra solo per questo per molti rimani un mezzo giocatore» (Riccardo Montolivo, calciatore del Milan). CORAZZA «Firenze non è una città facile. Mi sono fatto una bella corazza. Non so più cosa sia la paura, almeno nel calcio» (Riccardo Montolivo). TRISTE «Non ho esultato perché sono triste. Il club sa perché. È una questione professionale, vediamo quanto durerà» (Cristiano Ronaldo dopo aver segnato una doppietta nella partita Real Madrid-Granada). EMOZIONI «Non piango molto spesso ma se lo faccio non c’è ragione per cui non mi debba far vedere. Non c’è niente di sbagliato nel mostrare le proprie emozioni, è umano» (Sebastian Vettel). ISPIRARE «Come ogni altro ragazzo della mia età in Germania quando stavo crescendo ammiravo Michael Schumacher. Però quando arrivi a conoscere altri piloti del passato capisci che alla fine i tuoi preferiti sono quelli che ti ispirano: gente come Senna e Rindt aveva il potenziale e il carisma per ispirare» (Sebastian Vettel).