Fulmini 4/8/2012, 4 agosto 2012
QUATTRO/1
«Siamo noi quattro, la la la la la la» (motivetto cantato sulle note di «I love you baby», ritornello di Can’t take my eyes off you di Gloria Gaynor, da Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori dopo l’oro nel fioretto).
QUATTRO/2 «Ora vado in vacanza, mangerò come una matta perché tanto ho quattro anni per dimagrire» (Arianna Errigo).
STRANO «La scherma è uno sport strano: devi allenarle insieme sapendo che si affronteranno. E che poi formeranno una squadra» (Stefano Cerioni, c.t. delle fiorettiste azzurre).
FELICI «Non avevo mai visto tanta gente a una finale olimpica. Sono contenta, significa che qualcosa abbiamo fatto, la cosa più bella è stata vederli felici. È bello trascinare un movimento» (Valentina Vezzali).
GIOVANI/1 «La cosa bella è come le giovani si sono inserite. Se si riuscisse a fare la stessa cosa anche in Italia, con i giovani che collaborano con chi ha più esperienza, non sarebbe male» (Valentina Vezzali).
GIOVANI/2 «La nuova filosofia di puntare sui giovani del Milan è giusta, come il lavoro che sta facendo per ricostruire. Noi giovani siamo tanti, tutti carichi e pronti a vincere titoli. Ma abbiamo bisogno della fiducia del pubblico, del loro calore. E non lo deluderemo» (Alexander Pato, calciatore del Milan).
LASCIARE «Dal ritiro, ho seguito e incitato in tv Federica Pellegrini. Mi spiace molto per com’è andata, ma voglio dirle di non abbattersi e di stare serena. Lei è fortissima e farà ancora molto bene in futuro. Non deve lasciare» (Alexander Pato).
SACRIFICI «La mia Olimpiade era questa, sapevo che difficilmente avrei avuto un’altra occasione. La mia mente porta le tracce di anni di sacrifici, il corpo accusa il peso della fatica. La vita è piena di cose interessanti, forse è ora di fare altro. Potrei insegnare, come ho già fatto nel mio stage in Cina, o lavorare per la Forestale, ma a patto di essere indipendente e di restare sempre immerso in boschi e montagne» (il canoista Daniele Molmenti).
TENSIONE «La tensione si vede dagli sguardi, non posso negare le polemiche nelle camere, ma che sono pure campate per aria. Non mi piace chi punta il dito: abbiamo fatto errori anche noi atleti […] Non c’è bisogno di cambiamenti radicali, bisogna semplicemente ragionare, pensare di più al nuoto, da settembre» (Luca Dotto, nuotatore).